Confindustria rivede al rialzo le stime del Pil 2017 (all’1,3%)

Da incertezza politica ed entità manovra rischi verso il bassso

GIU 28, 2017 -

Roma, 28 giu. (askanews) – Il quadro dell’economia italiana migliora. Il Centro Studi di Confindustria ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita: per il Pil l’aumento previsto è dell’1,3% nel 2017 (da +0,8% stimato in precedenza) e dell’1,1% nel 2018 (da +1%). Le stime degli industriali sono superiori a quelle del governo che, nel Def, ha previsto un Pil a +1,1% nel 2017 e a +1% nel 2018.

Due terzi del rialzo di quest’anno sono legati alle più alte statistiche rilasciate dall’Istat; un terzo incorpora l’innalzamento ulteriore degli indicatori qualitativi.

L’accelerazione dell’economia, inoltre, “si deve ad export ed investimenti”. Le nuove stime del Csc, contenute negli Scenari Economici, “non incorporano la manovra che sarà contenuta nella prossima legge di bilancio”. Anche se fosse contenuta in 8 miliardi abbasserebbe l’incremento del Pil sotto l’1%. I rischi della previsione, in sostanza, “sono verso l’alto per il 2017 e verso il basso nel 2018, qualora si riaffacciasse con forza l’incertezza politica connessa alla fine della legislatura e alle elezioni parlamentari”.

Guardando agli altri numeri, per gli economisti di viale dell’Astronomia i consumi delle famiglie aumenteranno dell’1,2% nel 2017 e dell’1,1% nel 2018. La dinamica degli investimenti prosegue a un passo solido: +2,6% nel 2017 e +2,9% nel 2018.

Sul fronte dei conti pubblici, la discesa del deficit è lenta: al 2,3% del Pil quest’anno e al 2,4% nel 2018 (al lordo delle clausole di salvaguardia che valgono 0,9 punti di Pil). Mentre non scende il rapporto tra debito pubblico e Pil: 133,2% e 133,7%, da 132,6% del 2016.

Quanto al mercato del lavoro, nel 2017 e nel 2018, l’occupazione rallenterà allo 0,9% e allo 0,8% (+390mila unità di lavoro aggiuntive), dal +1,4% del 2016. Alla fine del biennio le persone occupate torneranno sopra il livello pre-crisi, mentre le unità di lavoro saranno ancora di 900mila sotto. Il tasso di disoccupazione sarà di poco inferiore al 10%, ma il lavoro manca, in tutto o in parte, a 7,7 milioni di persone.

Infine l’inflazione salirà all’1,3% quest’anno per poi scendere all’1,1% nel 2018.

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