Cdp, un miliardo per start up e innovazione

Pattofatto al Sole 24 Ore: in ritardo rispetto agli altri paesi

GIU 27, 2017 -

Roma, 27 giu. (askanews) – Da Cdp un miliardo per start-up ed innovazione. Lo evidenzia, in una intervista al Sole 24 Ore, Leone Pattofatto, a capo delle partecipazioni di Cdp. L’Italia è nella parte bassa della classifica Dealroom (dove svettano Francia, Svezia e Svizzera) con 162 milioni e 95 operazioni. Anche per questo Cdp “supporta le startup perché ci siamo dati l’obiettivo di accompagnare le imprese lungo tutto il loro ciclo di vita a partire dalla idee e dai brevetti e poi allo sviluppo e all’internazionalizzazione”. “Siamo veramente in ritardo rispetto ad altri Paesi europei – spiega al Sole 24 Ore Leone Pattofatto -. Per ogni dollaro pro capite investito in venture capital in Italia, in Germania se ne investono 20, in Francia 30 e negli Usa quasi 70. Vogliamo supportare le startup perché pensiamo che l’innovazione, che possano apportare alla competitività del Paese, sia fondamentale. Se non cogliamo il treno di trasformazioni epocali come quelle legate all’industria 4.0 rischiamo che il gap con gli altri Paesi si divarichi ulteriormente”. “Siamo la seconda economia manifatturiera in Europa dietro la Germania – ricorda poi Pattofatto -, ma se guardiamo gli investimenti in ricerca e sviluppo rispetto al Pil, in Italia le aziende investono un terzo della Germania e metà della Francia”.

Complessivamente allora l’impegno che Cdp mette in campo, scrive il Sole 24 Ore, con investimenti anche di terzi “è ampiamente superiore al miliardo”. “Abbiamo provato ad adattare al mercato italiano l’esperienza che il Fei ha fatto con altri investitori privati in altri Paesi europei – evidenzia in tal senso Pattofatto -. Così nasce Itatech, con 200 milioni di dotazione. Si tratta di una piattaforma di investimento specializzata in fondi di technology transfer, apporta la finanza e risolve un problema banale come il fund raising in un asset class nuovo in Italia”. Si punta inoltre entro l’anno ad iniziative a favore dell’accelerazione di impresa e nel settore dei business angels, cercando “una forma di matching con i business angels per coinvestire”. Infine, attraverso il Fondo Italiano d’Investimento, Cdp dispone, segnala Monica D’Ascenzo sul Sole 24 Ore, di due fondi di Venture capital, uno del 2011 e uno del 2014. “Intendiamo potenziare il nostro intervento in questo ambito”, conclude Pattofatto, con focus oltre che sulla cosiddetta serie A delle start up (con ticket da 500 mila a 2 milioni di investimento, anche sulla serie B “attraverso un altro fondo dedicato ad investimenti diretti e gestito da Fondo Italiano di Investimento”.