Omicidio d’impresa, caccia a chi “uccide” le aziende italiane

Nel libro di Claudio Patalano

GIU 21, 2017 -

Roma, 21 giu. (askanews) – Perché alcune realtà imprenditoriali italiane di successo sono andate in crisi e talvolta hanno finito per chiudere i battenti? Come evitare alcuni eclatanti – e inspiegabili – crack aziendali che minano la salute dell’economia del Paese? L’interrogativo, degno di un thriller, è al centro del volume “Omicidio d’Impresa” edito da Rubbettino e scritto da Claudio Patalano, presentato stamattina in un panel di economisti ed esperti del tema, presso la Sapienza (Facoltà di Economia). Cosa sia un omicidio d’impresa e come evitarne gli effetti catastrofici è stato l’argomento della presentazione dell’autore stesso, che ha rilevato come “si possa parlare di omicidio quando all’impresa viene tolta la vita… quando un soggetto esterno o interno agisce danneggiandola con atti illeciti, tardivi o di omissione, minandone le condizioni di vitalità e avviandola al declino”. L’effetto, dannosissimo per la società intera, porta “alla distruzione di un’entità, l’impresa, che insieme alla pubblica amministrazione crea lavoro, benessere e momenti di cultura per il proprio ambiente e che va quindi tutelata”. Tra gli imputati dell’ “omicidio”, ha dichiarato Patalano, consulente di alta direzione d’impresa con esperienze come ispettore della Banca d’Italia, direttore della Banca nazionale del lavoro e commissario liquidatore della Sicilcassa, ci sono l’eccesso di burocratizzazione, l’inadeguatezza di alcuni strumenti giuridici, i processi sommari sulle tv e sui giornali. Si tratta di cortocircuiti di sistema o d’impresa causati da management deresponsabilizzati, ma che vedono anche una precisa responsabilità da parte delle istituzioni, a volte poco sensibili ai delicati equilibri economici del Paese.

Proprio un approccio multidisciplinare, frutto di uno studio accurato, è l’obiettivo della neonata Associazione No O.d.i. (“no omicidi d’impresa), preannunciata nel corso del convegno da Carlo Santini, direttore della Scuola di Alta Formazione IPE di Napoli, che “con inchieste, ricerche scientifiche, seminari, creerà un movimento d’opinione sul tema”. Il caso Delta, da cui il volume ha preso spunto, è stato illustrato da Lucia Romeo. Il gruppo bolognese Delta, nato nei primi anni Duemila per operare nel settore del credito al consumo e poi cresciuto rapidamente fino ad occupare mille addetti, è andato in crisi nel periodo in cui il governo italiano decide di ricorrere allo scudo fiscale per favorire il rientro dei capitali, provocando ostilità e inchieste nei confronti della Repubblica di San Marino, la cui Cassa di Risparmio è tra i soci di Delta. Patalano, che di Delta è stato consulente tra il 2003 e il 2009, ha preso a cuore in particolare questa vicenda, facendone un’efficace “autopsia” nel suo volume. Tra i relatori, la giornalista Mariarosaria Marchesano, autrice del libro sul caso Sga-Banco di Napoli, gli economisti Maurizio Baravelli e Alessandro Musaio, il tributarista Marco di Siena, il commercialista Roberto Raiola, il sociologo Maurizio Serio e l’ex direttore centrale di Bankitalia, Angelo De Mattia.