Da cdm primo via libera a riforma del mercato interno del riso

Martina: ora attendiamo ok Ue su obbligo origine in etichetta

GIU 9, 2017 -

Roma, 9 giu. (askanews) – Primo via libera dal cdm alla tanto attesa riforma del mercato interno del riso, proprio in un momento in cui la filiera risicola italiana sta soffrendo una forte crisi dei prezzi, influenzata dall’import di riso a dazio zero verso l’Ue dai paesi cosiddetti Pma, e soprattutto da Cambogia e Myanmar.

Il decreto legislativo recante disposizioni concernenti il mercato interno del riso, approvato oggi in prima lettura dal Consiglio dei Ministri, in attuazione della delega prevista dal Collegato agricoltura, prevede in primis la riorganizzazione e semplificazione della normativa relativa alla commercializzazione del riso, che risaliva al 1958 e il suo adeguamento anche alla normativa europea, ma anche la salvaguardia delle varietà di riso italiane. Ancora, nel decreto è previsto il miglioramento genetico di nuove qualità e la valorizzazione della produzione risicola attraverso l’istituzione di un registro nazionale delle denominazioni dei risi tenuto dall’Ente risi, che mira a dotare la filiera risicola di strumenti giuridici basati su criteri oggettivi e trasparenti e determinati per poter “classificare”, dal punto di vista della vendita, l’inestimabile patrimonio varietale italiano. Sono 200, infatti, le varietà di riso iscritte nel registro nazionale e questo numero è di per sé sufficiente a porre in evidenza le dimensioni e l’importanza della realtà produttiva.

Come richiesto dalla filiera, arriva anche la valorizzazione attraverso la denominazione “classico” in etichetta delle varietà di prodotto da risotto oggi più note e maggiormente utilizzate, che sono un patrimonio della filiera risicola italiana, come previsto dai principi e criteri direttivi per l’esercizio della delega. Prevista anche la tutela del consumatore con più trasparenza delle denominazioni sulle etichette e il rafforzamento dei controlli con il relativo nuovo apparato sanzionatorio.

Soddisfatto il ministro delle Politiche agricola Maurizio Martina: “avviamo una riforma attesa da anni dal settore. Abbiamo puntato a semplificare le norme, valorizzare di più le varietà tradizionali italiane e dare più trasparenza in etichetta al consumatore”. “Questo provvedimento – prosegue Martina – rientra nelle azioni che stiamo portando avanti per un settore fondamentale come quello del riso, che attraversa una fase complessa. Continueremo a insistere con Bruxelles per avere risposte ad una crisi di settore che è europea, ma che ci riguarda molto da vicino essendo i più grandi produttori di riso dell’Unione. Lavoreremo anche nei prossimi giorni per avere risposte concrete per i nostri risicoltori, che vengono penalizzati anche dall’ingresso del riso a dazio zero dai paesi asiatici Eba. Serve un pacchetto di misure di sostegno da parte della Commissione e l’attivazione della clausola di salvaguardia prevista dai trattati Eba. Su questo continueremo a lavorare anche nelle prossime ore, così come ci aspettiamo un via libera dall’Ue sul decreto sull’origine obbligatoria in etichetta per il riso inviato a Bruxelles già lo scorso aprile”.