Mobilità, col car sharing 2 su 10 rinunciano ad auto di proprietà

E' quanto emerge da una ricerca di Aniasa

MAG 25, 2017 -

Roma, 25 mag. (askanews) – Il servizio di car sharing è sempre più diffuso ed è utilizzato come strumento di mobilità, oggi ancora saltuario e sporadico, in alternativa alla vettura di proprietà ma anche – e in misura ancora maggiore – al trasporto pubblico. Grazie all’auto condivisa, quasi 2 utenti su 10 hanno già rinunciato all’auto di proprietà, che presenta costi di gestione più onerosi rispetto al car sharing per percorrenze annue medio/basse (fino a 8.300 Km/anno, per un’auto di medie dimensioni). E’ quanto emerge dalla ricerca “Il Car Sharing in Italia: soluzione tattica o alternativa strategica?”, condotta da Aniasa (Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici) e dalla società di consulenza strategica Bain & Company, presentata oggi a Milano nel corso dell’Assemblea Pubblica dell’Associazione.

Seocndo lo studio l’utente tipo è maschio, ha 38 anni, è pendolare e lo utilizza per raggiungere il lavoro; possiede in media 2,8 tessere e se ne serve senza preferenze per particolari operatori o modelli, verificando la disponibilità del veicolo più vicino.

Oltre metà degli utilizzatori viaggia in compagnia di una o più persone, abbattendo ulteriormente i costi sostenuti. Ogni auto condivisa toglie dalla strada fino a 9 vetture in proprietà ma per trasformare il car sharing da alternativa tattica a soluzione strategica per la mobilità urbana, le Istituzioni nazionali e locali dovrebbero uniformare la normativa sul settore e rendere omogenee le condizioni di utilizzo nelle città.

Seconod lo studio, che ha definito caratteristiche, prospettive e impatto del car sharing sulla mobilità urbana in Italia, i dati registrati a fine 2016 danno conto di un fenomeno in grande sviluppo in diverse città della Penisola: 1.080.000 tessere di iscrizione (+70% vs 2015), 6.270.000 noleggi (+33%) e una flotta di 6.000 veicoli (+33%).