Boccia: persi vent’anni, Pil a ritmo lento. Avanti con riforme

Pres. Confindustria: da 2000 a oggi Pil italiano rimasto invariato

MAG 24, 2017 -

Roma, 24 mag. (askanews) – “Dal 2000 a oggi il Pil italiano è rimasto invariato, contro il +27% della Spagna, il +21% della Germania, il +20% della Francia. Il reddito per abitante è ai livelli del 1998. Vent’anni perduti”. E’ l’analisi del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, che, in occasione dell’assemblea annuale, ha puntato il dito contro una ripresa del Pil che procede a ritmo troppo lento e ha invitato il mondo politico a procedere sulla strada delle riforme.

“Abbiamo ancora 4 milioni e mezzo di poveri e quasi otto milioni di persone a cui manca il lavoro, in tutto o in parte. Abbiamo un debito pubblico di quasi 2mila e 300miliardi di euro, che continua ad aumentare di anno in anno”, ha osservato Boccia. Il Paese è tornato a crescere “è vero, ma il divario con gli altri paesi europei non è diminuito. Al contrario, si sta allargando, come accadeva prima della crisi”.

Dal 2015, secondo Boccia, “si sono create condizioni molto favorevoli. Avremmo dovuto premere l’acceleratore e recuperare velocemente il terreno perso con la doppia recessione, ma ciò non è avvenuto e la lenta risalita non va a beneficio di tutti. Restiamo impigliati – ha avvertito – nelle nostre croniche carenze strutturali e il tessuto sociale e produttivo rimane fragile”. La ripartenza, dunque, “c’è stata, ma procede a ritmo lento: il Pil italiano nel 2017 sarà ancora del 6% inferiore al livello 2007, dopo aver segnato -9% nel 2013”. E l’Italia rimarrà “l’unico grande paese dell’Area euro a registrare quest’anno un valore dell’attività economica più basso di quello di dieci anni fa e, al ritmo dell’1% non lo rivedremo prima del 2023”, ha aggiunto.

L’invito, dunque, è quello di “continuare lungo la strada delle riforme” che “significa non solo scriverle e approvarle in Parlamento, ma anche garantire perseveranza e coerenza d’azione e fare sì che i comportamenti si adeguino alle nuove norme”.