Confindustria-Cerved: aziende Centro-Nord vedono uscita da crisi

Industria 4.0 è una grande chance per spingere la crescita

MAG 3, 2017 -

Roma, 3 mag. (askanews) – Circa 111 mila imprese, l’82% del totale nazionale; 168 miliardi di euro di valore aggiunto (pari a oltre il 10% del Pil italiano); poco più di 3 milioni di addetti e un fatturato pari a 727,5 miliardi di euro. A questo campione è dedicata la II edizione del Rapporto Pmi Centro-Nord 2017 a cura di Confindustria e Cerved che analizza i bilanci, le dinamiche demografiche, le abitudini di pagamento e il merito di credito della parte pregiata del sistema imprenditoriale italiano.

La fotografia che emerge dal Rapporto testimonia ampie differenze territoriali che caratterizzano le regioni centro-settentrionali, visibili già dall’andamento della demografia d’impresa: se, infatti, si è interrotta l’emorragia di PMI iniziata nel 2009 nel Nord-Est (+0,3% nel 2015) e nel Nord-Ovest (+1,8%), nel Centro il calo continua, seppure in modo lieve, con un’ulteriore riduzione di -0,7%.

L’analisi delle principali voci di conto economico mostra che i primi segnali positivi già osservati nel 2014 si consolidano nel 2015, ma rimane ampio il divario rispetto ai valori pre-crisi: nel 2015 cresce il fatturato, nel Nord-Est e Nord-Ovest con tassi intorno al 3%, di poco superiori a quelli del Centro (2,2%). Continua la crescita del valore aggiunto, che torna ai valori pre-crisi, seppur in modo meno consistente nel Centro, rispetto alle altre ripartizioni. Per il terzo anno consecutivo, nel 2015 aumenta anche il Mol. Tuttavia, nel medio-periodo, la perdita di fatturato/valore aggiunto registrata durante la crisi, in combinazione con costi del lavoro in crescita, ha fortemente compresso i margini lordi, che si sono ridotti del 21% nel Nord-Est, del 29% nel Nord-Ovest e di circa il 40% nelle regioni centrali rispetto ai valori del 2007. Ciò significa che le dinamiche positive innescate a partire dal 2012, consolidate nell’ultimo triennio e più consistenti nel 2015, sono state finora insufficienti per recuperare la redditività lorda pre-crisi.

Per il vicepresidente di Confindustria per le Politiche regionali e la Coesione territoriale, Stefano Pan, “il rapporto fotografa un tessuto produttivo di pmi ridotto nelle dimensioni rispetto al periodo pre-crisi, ma più solido e robusto, con una redditività in ripresa, caratterizzato da una buona propensione a investire. Certo, ci sono significative differenze territoriali, ma il quadro d’insieme è un Centro Nord che riparte grazie alla robustezza di un cuore industriale che mostra risultati migliori che altrove, con un tasso di innovazione significativo, testimoniato da un gran numero di start up e pmi innovative. Dobbiamo spingere sull’innovazione per contaminare tutto il paese. Industria 4.0 finalmente è una strategia di politica industriale di medio lungo termine, una grande occasione di rilancio che non va sprecata”.(Segue)