Siglato il rinnovo del Ccnl per l’industria delle calzature

Intesa per maggiore flessibilità e ampliamento welfare aziendale

APR 27, 2017 -

Milano, 27 apr. (askanews) – E’stato siglato nella notte il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro per gli addetti delle imprese del calzaturiero. Le trattative sono durate oltre un anno.

Per Assocalzaturifici l’accordo sottoscritto riconosce alcune importanti priorità. In particolare, per quanto riguarda la flessibilità, si prevede la possibilità per le imprese di incrementare fino a 104 le ore prestate oltre all’orario settimanale, da recuperare con riposi compensativi nei periodi di minore attività. Le aziende avranno inoltre la possibilità di incrementare l’organico fino al 30% medio annuo con contratti a tempo determinato per gestire i periodi di picco senza compromettere l’efficienza gestionale; viene incrementata poi al 12% la percentuale di possibile ricorso al part-time, soluzione con cui Assocalzaturifici intende dare una risposta concreta ad un tema di carattere sociale e, nel contempo, organizzativo per le imprese.

Sul versante economico, accanto ad aumenti medi che, a regime, arrivano a 70 euro nel 2019, un grande ed importante impulso viene dato al ruolo del welfare. E’ stato infatti deciso di finanziare, attraverso un contributo mensile di 12 euro a carico delle aziende, un fondo di assistenza sanitaria integrativa per tutti i lavoratori del settore.

Sempre nell’ottica di rafforzare il welfare, le imprese hanno concordato di aumentare il proprio contributo al fondo di previdenza complementare, Previmoda, dello 0,5%.

“Dopo una trattativa molto difficile durata un anno – ha detto Annarita Pilotti, presidente di Assocalzaturifici – abbiamo raggiunto un risultato che ritengo un primo passo verso una stagione di relazioni industriali in cui il tema della competitività delle nostre imprese, soprattutto di quelle medie e piccole, sia assolutamente e sempre più baricentrico. Ci aspettano sfide importanti e la condivisione delle maggiori criticità, come quella della limitata fruizione della cassa integrazione, devono essere messe al centro della discussione con le organizzazioni sindacali nei prossimi mesi”.