Padoan a Fmi,conti pubblici migliorano sostanzialmente in 3 anni-2

APR 22, 2017 -

Washington, 22 apr. (askanews) – Nel testo del suo discorso il ministro dell’Economia ha ricordato che nel 2016 l’economia italiana ha continuato a espandersi a un passo moderato, con la crescita annuale (+0,9%) che è stata legermente più alta delle previsioni ufficiali del Governo. “La domanda interna è stato il maggior traino della ripresa, mentre le esportazioni hanno fornito un piccolo contributo negativo. I consumi privati si sono espansi, beneficiando di un miglioramento del mercato del lavoro, e di un’inflazione bassa. Gli investimenti sono cresciuti per il secondo anno di seguito, accelerando sulla spinta di condizioni finanziarie accomodanti, di una domanda migliorata e di incentivi fiscali mirati. La posizione esterna ha continuato a migliorare, con l’attivo delle partite correnti che è salito al 2,8% del Pil”.

Miglioramenti anche sul versante del mercato del lavoro grazie – ha affermato Padoan – al Jobs Act, a condizioni macroeconomiche più favorevoli e a incentivi fiscali sui contratti a tempo indeterminato. “L’occupazione è cresciuta dell’1,4% e il tasso di disoccupazione è sceso, toccando l’11,5% nel febbraio 2017 (era pari all’11,9% nella media del 2015). L’inflazione al consumo si è aggirata attorno allo zero per la maggior parte dell’anno a causa degli sviluppi nei prezzi dell’energia mentre l’inflazione core è restata positiva (+0,5%). A seguito dell’incremento dei prezzi internazionali dell’energia, l’inflazione è ora aumentata all’1,3% su base annua nel marzo 2017. Comunque l’inflazione core rimane bassa”.

Padoan ha ricordato che gli ultimi dati sulla fiducia delle famiglie e delle imprese italiane puntano a un’accelerazione dell’attività economica, con l’indice Pmi che a marzo ha toccato quota 55,7% il livello più alto dal 2007.

Infine le nuove previsioni ufficiali del Programma di Stabilità 2017 mostrano un Pil reale in aumento dell’1% cirvca nei prossimi quattro anni. “Ciò riflette – ha osservato Padoan nel discorso – ambiziosi obiettivi di risanamento fiscale e stime prudenti delle prospettive. Il fabbisogno netto del settoe pubblico nel 2016 è calato al 2,4% del Pil dal 2,7% del 2015 con un avanzo primario dell’1,5% del PIl. Si prevede che il fabbisogno netto cali ulteriormente al 2,1% del PIl nel 2017 grazie a misure aggiuntive che valgono lo 0,2% del Pil e che sono state appena varate con un decreto legge. Il nuovo Programma di Stabilità orevede un forte calo del deficit pubblico all’1,2% nel 2018 allo 0,2% nel 2019 e a zero nel 2020”.