Fmi, Padoan: Italia Paese delle Pmi, il 25% va benissimo

50% deve crescere:combattere battaglia riforme struttura per loro

APR 21, 2017 -

Washington, 21 apr. (askanews) – Piccole e medie imprese, la spina dorsale dell’economia italiana. Quattro milioni di aziende delle quali almeno la metà può e deve essere sostenuta nella crescita mentre un quarto va già a gonfie vele mentre un analogo residuo si trova in difficoltà. “L’Italia – ha affermato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan durante la presentazione di un rapporto Ocse sulle Pmi insieme al segretario generale dell’Ocse Angel Gurria – e’ un Paese di piccole e medie imprese: ce ne sono 4 milioni, e molte sono micro. Un 25% sono le pmi che stanno andando molto bene, sono alla frontiera della competitività, della tecnologia, dell’innovazione. Hanno pochissimi problemi finanziari ma hanno anche l’esperienza, e l’imprenditorialità la dimensione per essere selettive ed esigenti sugli strumenti finanziari”.

Poi c’è un altro 25% di aziende – nelle parole del ministro – che “si trovano veramente in cattiva forma: si tratta di aziende che abitualmente non sono state esposte ai mercati globali, che si sono affidate prevalentemente se non completamente ai finanziamenti interni così se gli utili vanno giù per la recessione escono dal mercato. E certamente dipendono dalle banche che forniscono loro credito, e questa è una delle ragioni per cui in Italia c’è la storia dei crediti in sofferenza”.

E infine c’è un 50% di Pmi: “Qui raccoglieremo la sfida – ha affermato il ministro – qui per cui dobbiamo combattere la battaglia per vincere la guerra. In Italia abbiamo la sfida di prendere questo 50% di aziende che sono sul limite di prendere le decisioni giuste e allocazioni”.

Padoan ha osservato che questa metà di Pmi deve crescere, diventare più robusta, più sofisticata e innovativa e più stabile finanziariamente. Se ciò succederà – ha sottolineato – per definizione avremo un migliore quadro macroeconomico”.