Ferretti: pronta ad acquisizioni dopo ritorno in utile nel 2016

L'Ad Galassi eslcude Ipo: "presto per pensarci"

APR 12, 2017 -

Milano, 12 apr. (askanews) – Nel giorno dell’addio a Sarnico a Carlo Riva, il cui feretro è passato davanti ai cantieri dell’omonimo gruppo di motoscafi di lusso che gli hanno dato l’ultimo simbolico saluto varando un nuovo modello, il Riva 56 Open, il gruppo Ferretti (che oltre a Riva controlla anche i marchi Persching, Custom Line, Itama, Mochi Craft e Crn) racconta la propria storia di ristrutturazione di successo che ha visto la società tornare in utile di 14,1 milioni di euro nel 2016, con un anno di anticipo rispetto al piano triennale, e con un valore della produzione di 562 milioni, in crescita del 70% rispetto al 2014, chiuso in rosso con una perdita di 46 milioni (-29 mln nel 2015). Una crescita proseguita anche nel primo trimestre 2017 con un valore della produzione che ha toccato quota 145,8 milioni (obiettivo 640 milioni per fine anno), un Ebitda di 11,3 mln e un utile di 4,3 mln. Questo grazie al sostegno dei soci, il gruppo cinese Shig-Weichai (87%) entrato nel 2012 quando il gruppo era schiacciato da quasi 600 milioni di debiti, e Piero Ferrari entrato nel 2016 attraverso la F Investments con il 13% circa, che hanno investito 50 milioni in tre anni lanciando 24 nuovi modelli, cui si aggiungono i 21 milioni annunciati quest’anno, che saranno dedicati allo sviluppo dei sei impianti produttivi dislocati fra Lombardia, Liguria, Emilia Romagna e Marche.

E per far fronte ai volumi produttivi, l’Ad del gruppo, Alberto Galassi, ha annunciato l’intenzione di fare un’acquisizione. “Abbiamo le risorse per farla e stiamo cercando un nuovo spazio sull’acqua, magari con un marchio italiano attaccato. Siamo in crescita e siamo arrivati al limite dei nostri spazi”, ha dichiarato. Esclusa invece per il momento l’ipotesi di quotazione, “è presto per pensarci, prima diamo continuità agli utili”. In attesa del nuovo piano industriale che sarà probabilmente presentato a settembre a Cannes, Galassi ha anche annunciato l’intenzione di assumere 80 nuove risorse, ma “solo attraverso un accordo sulle nuove normative Welfare che permettono una riduzione degli oneri contributivi per l’azienda e un aumento del potere di acquisto dei dipendenti”. Sempre nel nuovo piano, secondo Galassi potrebbe anche esserci l’ipotesi che Ferretti “su licenza costruisca anche in altri paesi”, ma ha escluso l’ipotesi di un nuovo stabilimento in Cina. Altro settore su cui punterà il gruppo è quello della difesa dove ha in essere un accordo con Leonardo-Finmeccanica e dove può contare sul modello Fsd basato su piattaforma Pershing e già in produzione in tre varianti. A livello di mercati, a fare la parte del leone con il 54% delle vendite è l’Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) con l’Italia che sta recuperando terreno (10% circa) dopo il tracollo degli ultimi anni.