Aborto, Fnomceo: si deve garantire diritto donne a prestazioni

"Chieste più informazioni su S. Camillo, caso sottoposto Comitato"

FEB 23, 2017 -

Roma, 23 feb. (askanews) – La Fnomceo, Federazione nazionale dell’ordine dei medici, interviene sul caso del concorso pubblico indetto dall’Ospedale San Camillo di Roma per l’assunzione di due ginecologi da destinare al settore Day Hospital e Day Surgery per le interruzioni volontarie di gravidanza: da un alto la Presidente della Fnomceo, Roberta Chersevani ricorda la possibilità dei medici di ricorrere all’obiezione di coscienza, “purché non rechi nocumento”, ma dall’altro sottolinea che “resta comunque da garantire, così come indicato dalla 194, il diritto delle donne a ricevere le prestazioni”. In ogni caso annuncia di aver chiesto alla Regione Lazio maggiori informazioni sul caso del San Camillo, perché “occorre una riflessione più approfondita”, assicurando che la questione sarà portata all’attenzione del comitato centrale.

“Posso sicuramente condividere la posizione dei colleghi obiettori che, ex lege ed ex art 22 del nostro Codice di Deontologia Medica, hanno la possibilità di ‘rifiutare la propria opera professionale quando vengano richieste prestazioni in contrasto con la propria coscienza’, purché il rifiuto non rechi nocumento”, ha ricordato la presidente Fnomceo, aggiungendo: “Mi pongo però anche il problema del medico non obiettore che rischia di essere assunto per eseguire unicamente IVG, con tutte le ripercussioni psicologiche, professionali e di carriera che ne conseguono”.

E sottolinea: “Resta comunque da garantire, così come indicato dalla 194, il diritto delle donne a ricevere le prestazioni.

“Vorrei – conclude Chersevani – in ogni caso prendere maggiori informazioni su quali siano state, nei dettagli, le procedure seguite dalla Regione Lazio. Porterò la questione all’attenzione del prossimo Comitato Centrale, che si riunirà l’11 marzo”.