Da UNRAE protocollo costruttori-scuole per formare autisti hi-tech

A Transpotec l'iniziativa presentati ai ragazzi

FEB 22, 2017 -

Verona, 22 feb. (askanews) – Dagli autisti tradizionali alle nuove figure di lavoratori in grado di interpretare con nuove competenze un mestiere sempre più caratterizzato da alta tecnologia e complessità. Il nuovo autotrasportatore è insomma un lavoratore qualificato con alle spalle studio e impegno, ovvero formazione specifica, che non sempre viene fornita dai normali percorsi scolastici.”Noi ringraziamo tutti gli autisti che dal 1945 hanno coronato il successo dell’economia italiana e fatto grande il nostro Paese – dice Franco Fenoglio presidente sezione veicoli industriali di UNRAE – Oggi però c’è bisogno di giovani con alta scolarizzazione, perché i veicoli sono diventati più tecnologici; hanno strumenti che consentono di consumare di meno se ben guidati, e questo significa efficienza. Ma c’è bisogno anche per la sostenibilità di una guida sicura. Per fare questo bisogna che gli autisti siano scolarizzati. Quindi cerchiamo dei giovani: ne abbiamo 300 qui oggi che vengono dalle scuole professionali. In Europa abbiamo bisogno di 180 mila autisti, bisogna che si creda in questo mestiere”

Sui giovani, quindi, e su come garantire loro una formazione di livello si sta impegnando concretamente l’UNRAE, l’Associazione italiana che riunisce le case automobilistiche estere e il Comitato centrale per l’Albo nazionale degli Autotrasportatori. A Verona, in occasione di Transpotec, il salone dell’autotrasporto e della logistica di Fiera Milano, UNRAE ha presentato il “Progetto di Formazione” per i conducenti di veicoli per il trasporto merci; progetto che coinvolge con un protocollo le associazioni di categoria, i costruttori di veicoli industriali, governo e il mondo della formazione.

Nell’auditorium di Veronafiere e tra i padiglioni di Transpotec i ragazzi delle scuole professionali hanno toccato con mano quanto il mestiere dell’autista possa essere un’attività di interesse e ricca di stimoli. “Questo settore è in grande evoluzione, il veicolo industriale non è ben conosciuto – prosegue Fenoglio – Quello dell’autista è invece un lavoro che può essere pagato bene, e da la possibilità di scoprire il mondo, viaggiare e conoscere l’Europa, e scoprire mondi nuovi con veicoli molto confortevoli e che avere la funzione di un ambasciatore del trasportatore italiano in Europa”.

Il progetto per la formazione proposto da UNRAE prevede la mobilitazione di risorse per circa un milione di euro. Ma è solo un primo passo verso un rinnovamento radicale delle competenze necessarie ad un settore così strategico per l’economia. “Sono molto contento di questo progetto, perché ha visto finalmente un gioco di squadra tra governo, associazioni di categoria, Albo e scuole – conclude Fenoglio – Chiediamo però al governo di realizzare sempre interventi strutturali che consentano investimenti a lungo termine. Fare dei provvedimenti magari per un anno e non farli conseguenti per gli anni successivi, comporta per le nostre aziende una non omogeneità di programmazione e quindi grossi problemi”.