L’Italia difende Fca dalle accuse tedesche: le sue auto sono in regola

Il Mit: "Dai test sulle emissioni i veicoli risultano conformi"

GEN 16, 2017 -

Roma, 16 gen. (askanews) – L’Italia sta “collaborando lealmente” per gli incontri alla commissione di mediazione Ue sulla Fiat 500X e “non è stato disdetto alcun appuntamento”. Lo afferma il ministero dei Trasporti in risposta alle accuse del governo tedesco. “Dai test sulle emissioni sui veicoli Fca, compresa la Fiat 500X – sottolinea il ministero in una nota – i veicoli risultano conformi. Non risulta che la Commissione europea abbia verifiche proprie che confermino i test tedeschi sui veicoli Fca”.

Nell’aprile e maggio 2016, spiega il ministero dei Trasporti, “a prescindere dalla campagna di prove avviata dal ministero sui veicoli Euro 5b coinvolti dal dieselgate Volkswagen, l’Autorità di omologazione tedesca (Kba) ha chiesto con due lettere alla corrispondente Autorità italiana (la direzione generale Motorizzazione del ministero delle infrastrutture), una specifica verifica rispetto alla conformità del veicolo Fiat 500X, Euro 6, alle prescrizioni in materia di emissioni inquinanti”.

La dg Motorizzazione ha fatto “le necessarie verifiche e inviato una dettagliata relazione alle autorità tedesche, dalla quale si evince che Fiat 500 X, a differenza di quanto sostenuto dalla Germania, è conforme alla normativa vigente”. Sul veicolo “non è stato riscontrato alcun sistema di manipolazione ‘defeat device’ non ammesso dalla vigente normativa”. Sulla base della normativa in vigore “si è in presenza di un defeat device vietato quando, riconoscendo il posizionamento del veicolo sul banco, interviene appositamente durante il ciclo Necd di omologazione per ridurre le emissioni”.

“La strategia di controllo delle emissioni adottata da Fca – aggiunge il ministero – non prevede lo ‘spegnimento’ del sistema di ricircolo dei gas di scarico (Egr) decorsi 22 minuti di funzionamento del motore, come invece asserito dal Kba, ma piuttosto la sua modulazione necessaria ai fini di protezione del motore contro i rischi di danneggiamento, questo in piena compatibilità con il regolamento europeo 715 del 2007”.

Tutto questo, afferma il ministero dei trasporti, “è stato rappresentato alla commissione europea e alla Germania in occasione della prima riunione del comitato di mediazione specifico sulla Fiat 500X tenutasi a Bruxelles il 4 novembre 2016, ove si stanno confrontando i due paesi. Ulteriori dettagliate informazioni saranno fornite alla commissione in vista della prossima riunione del comitato di mediazione sulla 500X a cui l’Italia parteciperà”.

“È necessario ribadire che, al contrario di quanto dichiarato dalla portavoce della commissione Ue per l’Industria, Lucia Caudet, l’Italia ha sempre puntualmente risposto alle richieste della commissione Ue. Dire che l’Italia ha disdetto l’appuntamento, quando i due paesi e la commissione stanno solo cercando una data comune, è una ricostruzione perlomeno infondata”. Il ministero “ha proposto date nei mesi di gennaio, febbraio e marzo ed è in attesa di conoscere la disponibilità da parte della commissione e della controparte tedesca”.

La dg Motorizzazione ha tenuto costantemente aggiornata la Commissione e gli organi tedeschi, con leale collaborazione, in materia di emissioni. Non risulta, inoltre, da verifiche del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che la Commissione Europea abbia compiuto verifiche proprie che confermino gli esiti dei test tedeschi sui veicoli Fca. In più circostanze, infine, da parte dell’Amministrazione tedesca si è tentato di interloquire direttamente con Fca quando, secondo quanto disposto dalla Direttiva quadro 2007/46/CE ed in particolare sulle competenze assegnate alle Autorità di omologazione, ogni dialogo in sull’argomento “per legge” avvenire fra le competenti autorità di omologazione, modalità a cui si è attenuto il MIT quando sono giunte dall’Epa (Usa) le prime comunicazioni in merito alla presunta non conformità dei veicoli Volkswagen.

Dopo il j’accuse del ministro dei Trasporti tedesco Alexander Dobrindt, che ieri aveva fatto sapere di aver chiesto alla Commissione europea di garantire che le automobili Fiat-Chrysler che contravvengono alle regole sull’inquinamento vengano ritirate dal mercato, oggi un suo portavoce ha fatto i nomi di alcuni modelli che, secondo Berlino, monterebbero dipositivi illegali in grado di falsare i risultati dei test sulle emissioni inquinanti. Si tratta di Fiat 500, Fiat Doblò e Jeep Renegade: “I modelli testati sono Fiat 500, Fiat Doblò e Jeep Renegade”, ha detto il portavoce nel corso di una conferenza stampa.

“Le autorità italiane sapevano da diversi mesi che la Fiat, secondo i nostri esperti, utilizza degli apparecchi illegali”, aveva sottolineato Dobrindt, le cui dichiarazioni erano state riportate dal settimanale tedesco Bild am Sonntag: “Fino ad oggi la Fiat si è rifiutata di collaborare per chiarire la faccenda e la Commissione deve di conseguenza garantire che venga adottata una misura di richiamo dei veicoli” coinvolti nell’inchiesta condotta dal Dipartimento ella Giustizia statunitense.

Dopo lo scandalo Dieselgate che ha colpito la Volkswagen, ha spiegato stamane un portavoce del ministero tedesco, nel 2015 la Germania ha creato una commissione di esperti incaricata di fare delle verifiche sui veicoli di tutte le case automobilistiche, per cercare eventuali software che falsassero i risultati dei test anti-inquinamento dei motori diesel per farli sembrare più ecologici. “Numerosi modelli di Fiat-Chrysler sono stati testati – ha aggiunto il portavoce del ministero dei trasporti di Berlino – e i risultati incontestabili dei nostri esperti sono che su questi modelli (Renegade, 500 e Doblò) sono stati usati dei dispositivi illegali”.

Ieri invece, in merito al processo di mediazione tra Italia e Germania sulla compatibilità della Fiat 500x con la legislazione europea sulle emissioni auto, il portavoce della Commissione europea per l’Industria Lucia Caudet aveva detto di “aver ripetutamente chiesto all’Italia di presentarci risposte convincenti al più presto. Il tempo si sta esaurendo, perché vogliamo concludere le discussioni sulla conformità della Fiat a breve”.