Germania in guerra contro Fca: “Richiamare 500, Doblò e Renegade”

Delrio la difende: Sulle emissioni "nessun dispositivo illecito"

GEN 16, 2017 -

Roma, 16 gen. (askanews) – La Germania spinge sull’acceleratore della guerra a Fca. Dopo il j’accuse del ministro dei Trasporti tedesco Alexander Dobrindt, che ieri aveva fatto sapere di aver chiesto alla Commissione europea di garantire che le automobili Fiat-Chrysler che contravvengono alle regole sull’inquinamento vengano ritirate dal mercato, oggi un suo portavoce ha fatto i nomi di alcuni modelli che, secondo Berlino, monterebbero dipositivi illegali in grado di falsare i risultati dei test sulle emissioni inquinanti. Si tratta di Fiat 500, Fiat Doblò e Jeep Renegade: “I modelli testati sono Fiat 500, Fiat Doblò e Jeep Renegade”, ha detto il portavoce nel corso di una conferenza stampa.

“Le autorità italiane sapevano da diversi mesi che la Fiat, secondo i nostri esperti, utilizza degli apparecchi illegali”, aveva sottolineato Dobrindt, le cui dichiarazioni erano state riportate dal settimanale tedesco Bild am Sonntag: “Fino ad oggi la Fiat si è rifiutata di collaborare per chiarire la faccenda e la Commissione deve di conseguenza garantire che venga adottata una misura di richiamo dei veicoli” coinvolti nell’inchiesta condotta dal Dipartimento ella Giustizia statunitense.

Oggi, a difendere Fca è intervenuto nuovamente il ministro dei Trasporti Graziano Delrio: “Trasparenza massima” ma la Germania deve rispettare le regole stabilite dalle autorità italiane competenti. “Non ci sono dispositivi illeciti dimostrati”, ha detto il ministro al termine di un incontro al Mise su Alitalia. “I tedeschi hanno detto che, tra i dispositivi legali, ci sono alcuni componenti anomali, ma noi abbiamo detto che non è così”, ha aggiunto ricordando che “sono le autorità di omologazione di ogni Stato che decidono se un dispositivo è lecito oppure no”. “Come noi non abbiamo detto niente su Volkswagen, dobbiamo esigere che ci sia il rispetto delle regole stabilite” e “siccome noi abbiamo rispettato loro, loro devono rispettare noi”, ha concluso.