Roma, 14 dic. (askanews) – Confindustria rivede al rialzo le stime del Pil italiano ma avverte: “i rischi al ribasso sono alti” a causa, sostanzialmente, dell’incertezza politica seguita alla vittoria del “No” al referendum. Nel 2016 il Pil aumenterà dello 0,9% (da +0,7% precedentemente stimato), nel 2017 crescerà dello 0,8% (da +0,5%) e salirà dell’1% nel 2018. Le nuove stime del Centro Studi di Confindustria, contenute negli ultimi Scenari Economici, fotografano un’economia che “torna ad avanzare”, ma “lentamente e a corrente alternata”.
Per il 2016 il governo ha stimato una crescita dello 0,8%, mentre per il 2017 il Pil è previsto in crescita dell’1%.
Nell’ultimo trimestre dell’anno gli economisti di viale dell’Astronomia prevedono un Pil in aumento dello 0,15% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% rispetto allo stesso trimestre del 2015. Quanto ai conti pubblici, il Csc prevede un deficit/Pil in salita: al 2,4% nel 2016, al 2,5% nel 2017 e al 2,6% nel 2018. Non diminuirà, poi, il debito pubblico nell’orizzonte di previsione: 132,7% del Pil nel 2016, 133,4% nel 2017 e 133,7% nel 2018. A pesare è soprattutto “la minore dinamica del Pil nominale”.
Sul fronte del lavoro, il tasso di disoccupazione è stimato in progressivo calo: all’11,4% quest’anno, all’11% nel 2017 e al 10,5% nel 2018.
I prezzi cominceranno a risalire dal 2017. Il 2016, infatti, si chiuderà ancora in deflazione (-0,2%), mentre nel 2017 l’inflazione sarà allo 0,7% e nel 2018 all’1,4%.