Istat rivede al rialzo il Pil (+1% sull’anno). Disoccupazione in calo

La domanda nazionale spinge la crescita. Bene l'industria, male l'agricoltura

DIC 1, 2016 -

Roma, 1 dic. (askanews) – Sale il Pil e cala la disoccupazione. L’Istat ha rivisto al rialzo il Pil del terzo trimestre: la crescita, rispetto allo stesso periodo del 2015, è dell’1% (da +0,9% comunicato nella stima preliminare).

Confermato, invece, l’aumento dello 0,3% del Pil rispetto al secondo trimestre del 2016.

Il terzo trimestre del 2016 ha avuto due giornate lavorative in più del trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al terzo trimestre del 2015.

Rispetto al trimestre precedente, i principali aggregati della domanda interna hanno registrato un aumento, con una crescita dello 0,2% dei consumi finali nazionali e dello 0,8% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni sono aumentate dello 0,7% e le esportazioni dello 0,1%.

La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito alla crescita del Pil per 0,3 punti percentuali (0,1 i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private, 0,0 la spesa della Pubblica Amministrazione e 0,1 gli investimenti fissi lordi).

Anche la variazione delle scorte ha contribuito positivamente alla variazione del Pil per 0,1 punti percentuali, mentre l’apporto della domanda estera netta è stato negativo per 0,1 punti percentuali.

Si rilevano andamenti congiunturali positivi sia per il valore aggiunto sia dell’industria (+0,8%) sia dei servizi (+0,1%), mentre il valore aggiunto dell’agricoltura registra un calo dell’1,5%.

Secondo la stima preliminare dell’Istat, si è registrato anche un lieve calo della disoccupazione: a ottobre pari all’11,6%, in calo di 0,1 punti percentuali su base mensile.

La stima dei disoccupati diminuisce (-1,2%, pari a -37 mila), dopo l’aumento del 2,2% registrato nel mese precedente. La diminuzione è attribuibile alle donne (mentre si registra una lieve crescita tra gli uomini) e si distribuisce tra le diverse classi di età ad eccezione degli ultracinquantenni.

Su base annua, invece, aumentano i disoccupati (+1,3%, pari a +38 mila). I disoccupati sono pari a 2milioni 989mila.

La minore partecipazione al mercato del lavoro ad ottobre, in termini sia di occupati sia di persone in cerca di lavoro, si associa all’aumento della stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+0,6%, pari a +82 mila). Tale crescita compensa in parte il forte calo registrato a settembre (-0,8%). L’aumento interessa entrambe le componenti di genere e le classi di età fino a 49 anni. Il tasso di inattività sale al 35,1%, in aumento di 0,2 punti percentuali. Su base annua calano gli inattivi (-2,2%, pari a -308 mila).

In calo anche la disoccupazione giovanile, tornata ai minimi dal 2012, ossia da quattro anni. A ottobre il tasso di disoccupazione dei 15-24enni scende al 36,4%, in calo di 0,4 punti percentuali rispetto al mese precedente. E’ la stima preliminare dell’Istat.

Per trovare un dato inferiore bisogna tornare al settembre del 2012 quando il tasso di disoccupazione degli under 25 era al 36% mentre ad ottobre dello stesso anno il tasso di disoccupazione giovanile era al 36,4%.

Dal calcolo del tasso di disoccupazione sono per definizione esclusi i giovani inattivi, cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, nella maggior parte dei casi perché impegnati negli studi. L’incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di età è pari al 9,5% (cioè poco meno di un giovane su 10 è disoccupato). Tale incidenza risulta in calo di 0,2 punti percentuali rispetto a settembre. Il tasso di occupazione dei 15-24enni diminuisce di 0,1 punti percentuali, mentre quello di inattività aumenta di 0,4 punti.

Int9