Second chance per i detenuti grazie alle macchine da caffè-VIDEO

L'iniziativa di Dalla Corte nel carcere milanese di Bollate

NOV 30, 2016 -

Milano, 30 nov. (askanews) – Una seconda chance non si nega mai e questo vale per le persone come per le cose. È con questo spirito che nel carcere milanese di Bollate è nata l’iniziativa “Second chance project”, un programma riabilitativo per 11 detenuti che ricondizioneranno macchine da caffé professionali per reimmetterle sul mercato. Il progetto è nato da un incontro tra Paolo Dalla Corte, numero uno della omonima azienda milanese, leader nel settore delle macchine da caffè espresso e Francesco Bernasconi, della cooperativa sociale Bee4, attiva nel recupero di detenuti e persone disagiate.

“Mi hanno aperto la mente su alcune cose che si sarebbero potute fare – ha spiegato Dalla Corte – vedendo un grande potenziale contenuto all’interno di questa struttura. Ho visto una realtà di persone svuotate della loro personalità e dignità e per questo, in prima persona ho fatto due corsi in cui li ho introdotti nel mondo del caffè per dargli un po’ di emozione per poi vedere persone col sorriso sulle labbra e molto curiose”.

“La selezione è stata fatta guardando le caratteristiche tecniche dei ragazzi – ha aggiunto Bernasconi – abbiamo dovuto guardare la preparazione a livello di elettrotecnica, idraulica, elettronica. Quelli sono stati avvantaggiati, poi dalle 170 persone che si sono presentate ai colloqui abbiamo selezionate queste 11 persone e ognuno nel suo piccolo messi insieme fa il puzzle completo”.

“Second chance” prevede il ritiro dal mercato delle vecchie macchine da caffè della linea “Evolution” prodotte da Dalla Corte. Le macchine verranno portate nell’officina creata nel penitenziario, smontate, rimesse a norma con nuovi componenti senza piombo e poi rivendute con un duplice vantaggio, commerciale e sociale: abbassare i costi e favorire il reinserimento professionale dei detenuti, regolarmente contrattualizzati come ha spiegato il direttore del carcere di Bollate, Massimo Parisi.

“Chi si sperimenta in un’attività lavorativa – ha detto – acquisisce un’autostima rispetto al proprio progetto di vita, quindi riesce a ad avere maturato delle competenze e delle capacità che magari non credeva di avere e le mette sul campo in maniera positiva”.

Insomma “Second chance” è un progetto che guarda al futuro affinché, per chi ha sbagliato e ora sta pagando il suo debito con la società, oltre le sbarre alla finestra, il cielo possa tornare a essere di nuovo blu.

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