Uber, Mensi: da Corte Ue attesa decisione importante

"Delineerà parametri giuridici e assetti del mercato digitale"

NOV 29, 2016 -

Roma, 29 nov. (askanews) – La decisione con la quale la Corte europea di Giustizia cercherà di provare a dare una risposta su cosa sia Uber, se semplicemente una società internet che offre servizi o invece un servizio di trasporto, è “importante” ed “è destinata a delineare parametri giuridici e futuri assetti di un mercato digitale in cui le applicazioni degli operatori OTT sembrano aver trovato il segreto per un successo travolgente”. A dirlo a Cyber Affairs è Maurizio Mensi, professore SNA e Luiss Guido Carli e responsabile del @LawLab Luiss.

“Ancora una volta”, commenta l’esperto, “dopo le decisioni sul Data Retention e i casi Google Spain e Schrems, la Corte di Giustizia sembra destinata a ‘giocare d’anticipo’ rispetto alle iniziative normative della Commissione e alla preannunciata revisione della ormai antiquata Direttiva sul commercio elettronico, tuttora fondamentale testo di riferimento per le regole e le responsabilità dei vari attori della Rete. Pur senza voler entrare nel merito della vicenda sottoposta alla Corte, sembra difficile contestare che, sul modello Airbnb, Uber fornisce un servizio di hosting ai sensi della Direttiva sull’e-Commerce”.

“In effetti”, sottolinea Mensi, “le autovetture non appartengono a Uber e gli autisti non sono suoi dipendenti, limitandosi Uber a procacciare clienti per chi iscrive alla sua rete. Ne è dimostrazione il fatto che Uber non è responsabile del trasporto che viene fatto dall’autista a cui incombe, in caso di incidente, l’esclusiva responsabilità. Sarà interessante verificare se e fino a che punto la Corte seguirà questo ragionamento per trarne le inevitabili conseguenze. L’aspetto certamente positivo è che con la sentenza giungerà a composizione l’annosa querelle fra taxisti e Uber che ha finora condotto alcuni Stati a imporre divieti in modo estemporaneo e saranno fornite indicazioni univoche in vista della futura regolamentazione in materia”.

(fonte: Cyber Affairs)