Pensioni, Inps: 6,4 mln pensionati (39,6%) sotto i mille euro

Al Sud e nelle Isole gli importi sono più bassi

OTT 28, 2016 -

Roma, 28 ott. (askanews) – Nel 2015 circa 6,4 milioni di pensionati, pari al 39,6% del totale, ha percepito un assegno mensile sotto i 1.000 euro. E’ quanto rileva l’aggiornamento del casellario centrale dei pensionati dell’Inps, nel quale sono raccolte le informazioni sulle prestazioni pensionistiche erogate da tutti gli enti previdenziali pubblici e privati. In particolare si tratta di 2.038.627 pensionati con importi sotto i 500 euro e 4.366.766 con assegni tra 500 e 1.000 euro. Oltre i 3mila euro ci sono 1.053.609 pensionati (6,5% del totale).

Le pensioni tra 500 e 1.000 euro sono più numerose rispetto ad altre pensioni di diversa classe di importo e sono pari a oltre 9 milioni (in particolare costituiscono il 39,1% del totale delle pensioni). Le pensioni fino a 500 euro sono circa 5.900.000 e rappresentano il 25,5% del totale; quelle tra 1.000 e 1.500 euro sono 3.159.808 pari al 13,7% del totale. Infine, l’insieme delle pensioni che superano i 1.500 euro è costituito da poco meno di 5 milioni di pensioni pari al 21,6% del totale.

Per quanto riguarda le differenze tra redditi maschili e femminili si osserva che le classi di reddito pensionistico oltre i 1.500 euro mensili sono popolate molto di più da maschi che da femmine. Infatti, in queste classi i pensionati maschi rappresentano il 50,9% del totale dei maschi, mentre per le pensionate femmine l’analoga percentuale sul totale femminile scende fino al 28,6%.

Roma, 28 ott. (askanews) – Dall’analisi emerge che il 64,6% delle pensioni ha un importo mensile inferiore ai 1.000 euro. La percentuale di pensionati con reddito al di sotto di questa soglia scende al 39,6% per la possibilità di cumulo di più trattamenti pensionistici. La spesa pensionistica sostenuta per l’erogazione delle pensioni sotto i mille euro è il 32% del totale, mentre la percentuale dei redditi pensionistici corrispondenti ai pensionati più poveri (sotto i 1.000 euro mensili) si dimezza al 16%.

Nelle classi di reddito più basse si concentrano soprattutto le pensioni di tipo assistenziale, che rappresentano una forma di assistenza alle persone più disagiate, per motivi economici e/o fisici e le pensioni ai superstiti, che sono per loro natura di importo più basso di quelle del dante causa, essendo calcolate come una percentuale di queste ultime.

Per tutte le classi di importo superiori ai mille euro mensili, l’incidenza dei pensionati è maggiore di quella delle pensioni. In particolare il 38,9% dei pensionati percepisce redditi pensionistici mensili compresi tra i 1.000 e i 2.000 euro, mentre, in questa stessa classe di importo, ricade solo il 23,6% delle pensioni. I pensionati che percepiscono più di 2.000 euro al mese rappresentano il 21,5% mentre le pensioni l’11,7%, con importi che pesano per il 34,5% sulla spesa pensionistica complessiva. In queste classi di importi mensili più elevati si concentrano principalmente le pensioni di vecchiaia e/o anzianità/anticipate, caratterizzate da importi medi più alti di quelli degli altri tipi di pensione.

I pensionati delle regioni meridionali e delle isole percepiscono importi più bassi rispetto a quelli residenti nelle altre zone geografiche. Nel Mezzogiorno infatti il numero dei pensionati con redditi pensionistici sotto i 1.000 euro superano il 48% del totale mentre nelle altre aree geografiche sono presenti per il 32% e il 36% rispettivamente al Nord e al Centro. Di contro i pensionati che percepiscono importi tra 1.500 e 2.000 euro al Nord superano di oltre 7 punti percentuali quelli dal Mezzogiorno. Infine, i pensionati delle classi più alte, oltre i 2.000 euro mensili, residenti nel Mezzogiorno sono il 18% contro il 24% e il 25% delle altre aree geografiche.