Fmi lima stime Pil Italia a +0,8% nel 2016 e +0,9% in 2017

Prosegue calo disoccupazione ma il debito ancora non scende

OTT 4, 2016 -

Washington, 4 ott. (askanews) – L’Italia prosegue la sua ripresa a passo ridotto e il prossimo anno accelererà solo marginalmente la sua crescita che toccherà lo 0,9% mentre la disoccupazione calerà ulteriormente di tre decimi di punto all’11,2% della forza lavoro e il calo del rapporto debito/Pil, quasi stabilizzato, non ci sarà nemmeno nel 2017. Lo prevede il Fondo Monetario Internazionale che nel suo World Economic Outlook, appena presentato a Washington, ha tagliato – rispetto alle sue cifre di luglio – di un decimo di punto le stime del Pil per l’anno in corso e per il prossimo, rispettivamente al +0,8% e al +0,9%. Stime sostanzialmente allineate con quelle del Governo che pochi giorni fa, nella nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (Def) si era mostrato leggermente più ottimista per il 2017 (+1%).

La crescita italiana, secondo le cifre dell’istituzione di Washington, resta la più bassa nel gruppo delle economie più avanzate. Gli altri tre maggiori Paesi dell’Eurozona faranno tutti meglio: dalla Germania, accreditata rispettivamente di un +1,7% e di un +1,4%, alla Francia (+1,3% in entrambi gli anni) alla Spagna (+3,1% e +2,2%). E anche gli altri partner del G7, con la sola eccezione del Giappone, correranno di più: Usa (+1,6% e +2,2%), Regno Unito (+1,8 e +1,1%) e Canada (+1,2% e +1,9%), mentre Tokyo si dovrà accontentare di un +0,5% e di un +0,6%.

La scarsa velocità dell’economia italiana andrà a impattare al denominatore sul rapporto debito Pil che, nemmeno del 2017 riuscirà a calare, anche se è vicino alla stabilizzazione, passando dal 133,2% dell’anno in corso (132,7% nel 2015) al 133,4% del prossimo.

In ulteriore miglioramento il deficit tricolore che in rapporto al PIl passerà dal 2,6% del 2015 al 2,5% di quest’anno al 2,2% del 2017.

Positivi anche i risultati sul fronte del mercato del lavoro, con il tasso di disoccupazione che, dall’11,9% della forza lavoro registrato lo scorso anno, scenderà all’11,5% nel 2016 e all’11,2% il prossimo.