Invitalia: firmato contratto di sviluppo con ex Iribus

Investimento complessivo di 25 milioni di euro

SET 27, 2016 -

Roma, 27 set. (askanews) – Invitalia ha firmato il contratto di sviluppo con Industria italiana autobus (Iia Spa), ex Irisbus, per la riattivazione del sito produttivo “Valle Ufita” di Flumeri (Avellino), ora inattivo. L’accordo è stato siglato da Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia e Stefano Del Rosso, presidente di Iia.

Il Programma di sviluppo prevede interventi di ripristino e di adeguamento dello stabilimento, oltre all’acquisto degli impianti e dei macchinari necessari per la produzione di veicoli a motorizzazione anteriore e posteriore appartenenti al segmento mini-midibus (da 6,8-9,6 metri) ad utilizzo turistico e urbano un veicolo “Intercity” a motorizzazione anteriore da 7,8 metri.

L’investimento complessivo è di 25 milioni di euro, di cui 17,8 concessi da Invitalia (di cui 6,8 milioni a fondo perduto e 11 di finanziamento agevolato).

Il progetto prevede a regime 302 occupati, con il totale reimpiego dei 297 lavoratori ex Irisbus, attualmente in cassa integrazione, che verranno gradualmente reinseriti nella produzione.

Per Arcuri, il Contratto di sviluppo “consente di rilanciare una importante realtà produttiva della Campania e garantire un futuro occupazionale ai circa 300 lavoratori che rischiavano di perdere il posto. Dopo quello di Termini Imerese il Contratto di Sviluppo dimostra di essere uno strumento efficace anche per salvaguardare la vocazione industriale di alcune importanti aree del Mezzogiorno sottraendole al rischio di un declino produttivo”.

“Si tratta di un momento importante non solo per la rinascita di uno stabilimento di produzione – ha aggiunto Del Rosso – ma perché segna anche un’inversione di tendenza dell’Italia che finalmente, grazie all’impegno del Governo, di Invitalia e degli imprenditori, si riappropria di un’antica e profonda capacità: la costruzione di un manufatto (autobus), ricco di storia e di tecnologia, espressione dell’elevata capacità dei lavoratori Italiani”.