Hera, resilienza e innovazione parole chiave per reagire a crisi

Presentato a Bologna il Bilancio di sostenibilità

SET 21, 2016 -

Bologna, 21 set. (askanews) – Si chiama resilienza, quella capacità di affrontare e superare un evento traumatico, introducendo novità nel proprio comportamento. Non può esserci definizione migliore per descrivere quelle aziende che, nonostante l’urto inferto dalla crisi economica, hanno innovato i processi produttivi e investito in capitale umano. E così facendo sono riuscite a migliorare le proprie perfomance e a produrre ricchezza da distribuire sul territorio. E’ il caso del Gruppo Hera che ha presentato a Bologna i risultati del bilancio di sostenibilità.

“Noi facciamo parte di quella categoria che, senza supponenza, può dire, almeno per quello che è successo fino ad oggi, di far parte di quel gruppo di aziende che hanno attraversato la crisi senza modificare la capacità di produrre risultati positivi” ha spiegato il presidente di Hera, Tomaso Tommasi di Vignano.

Nel 2015 la multiutility operativa in Emilia-Romagna e altre regioni italiane, ha trasferito ricchezza al territorio per 1,65 miliardi di euro, esercitando a favore delle economie locali una fondamentale funzione anticiclica, ancora più attuale alla luce del significativo rallentamento del Pil evidenziato dall’Istat nella nota mensile di agosto. Dal 2002 ad oggi – come si legge nel bilancio di sostenibilità – gli investimenti hanno superato i 5 miliardi di euro; i dipendenti diretti del gruppo sono più di 8.500 ai quali vanno aggiunto gli oltre 5.600 collaboratori dell’indotto. Sono migliorate anche le performance ambientali ed energetiche, anticipando importanti obiettivi europei al 2025 (come quello sul riciclo degli imballaggi, già al 66%) e al 2030 (come quello sulla riduzione del ricorso alla discarica, sceso all’8,6%), con la raccolta differenziata che sale al 55,4% e la produzione di energia elettrica che per oltre il 70% proviene ormai da fonti rinnovabili. Confermando la propria vocazione allo sviluppo del territorio, con oltre 127 milioni investiti nel 2015 nel solo settore idrico, il gruppo si configura sempre più come un “portatore sano di resilienza”, capace di trasmettere la propria efficienza alla comunità di cui fa parte.

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