Mediaset, voltafaccia Vivendi su Premium, reazione di Fininvest

Francesi vogliono solo 20% paytv; Biscione:"scorrettezza assoluta"

LUG 26, 2016 -

Roma, 26 lug. (askanews) – Alta tensione tra Vivendi e Fininvest. La finanziaria della famiglia Berlusconi, che controlla la maggioranza di Mediaset, ha reagito con parole dure, “assoluta scorrettezza”, dopo che il gruppo multimediale francese controllato da Vincent Bolloré ha annunciato a sorpresa di non volere rispettare il contratto vincolante sottoscritto ad aprile per rilevare tutta la pay tv, ma di puntare solo al 20% e ad ottenere il 15% del capitale di Mediaset attraverso un prestito convertibile. L’annuncio di Vivendi ha innescato un crollo in borsa del titolo Mediaset che, alle 12.32, perdeva il 10,90% a 2,878 euro.

In mattinata Vivendi aveva reso noto che “nell’analisi dei risultati di Mediaset Premium, per la quale sono in corso le trattative, sono emerse differenze significative”. Per tale motivo, prosegue Vivendi “il gruppo ha inviato ieri una proposta a Mediaset per trovare un nuovo accordo su termini diversi e proseguire le trattative”.

Una lettura dei fatti, quest’ultima, del tutto diversa da quella che giunge da Cologno Monzese.

Fininvest, che è presieduta da Marina Berlusconi e alla quale fa capo il 34,738% di Mediaset, in un comunicato ha denunciato “l’eccezionale gravità e l’assoluta scorrettezza del comportamento di Vivendi. L’annunciata decisione di non voler onorare un contratto valido e vincolante, regolarmente stipulato fra le parti e approvato da tutti i rispettivi organi competenti, viola i più elementari principi del diritto oltre che dell’etica economica”.

Nella nota Fininvest aggiuge che in questo modo “vengono infranti i capisaldi che assicurano un corretto e ordinato funzionamento del mercato. E l’atteggiamento di Vivendi lascia chiaramente intuire che il suo vero, non dichiarato obiettivo – al di là della indubbia valenza industriale dell’accordo stipulato – fosse in realtà quello di costituirsi in modo surrettizio e inaccettabile una posizione di estremo rilievo nell’azionariato di Mediaset”.

Quest’ultima accusa viene negata da Vivendi secondo quanto ha spiegato l’Ad della società, Arnaud de Puyfontaine, parlando a Milano. “Assolutamente no”, ha risposto alla domanda se il focus si fosse spostato da Premium a Mediaset. “Abbiamo formulato una nuova proposta, la volontà di fare l’accordo resta più che mai”, ha detto il Ceo di Vivendi, “sono ottimista, non penso che non si troveranno soluzioni”. In merito a un futuro merger fra Mediaset e Telecom Italia, De Puyfontaine ha detto che al momento “non c’è niente sul tavolo”, anche se non c’è alcuna preclusione potenziale.

Mediaset, inoltre ha fornito altri elementi che danno una lettura affatto diversa rispetto a quella di Vivendi. Precisando, in un’altra nota, che non c’è nessuna negoziazione in corso tra Mediaset e Vivendi. La negoziazione è già avvenuta e si è conclusa con il contratto regolarmente firmato tra le parti l’8 aprile 2016. L’analisi dei risultati di Premium – puntualizza ancora Mediaset – è ovviamente avvenuta prima della firma, come accade prima di ogni assunzione di impegni. Quanto a lettere inviate da Vivendi a Mediaset, quest’ultima ha confermato di non aver mai ricevuto alcuna contestazione formale sulla validità o i contenuti del contratto.