Maxi multa Ue: 3 mld euro a cartello dei camion, 494 mln a Iveco

Per 14 anni 5 gruppi hanno concordato "listino all'ingrosso"

LUG 19, 2016 -

Roma, 19 lug. (askanews) – Maxi multa da quasi 3 miliardi di euro dell’Antitrust europeo ai maggiori produttori di camion Ue – Man, Volvo Renault, Daimler, Iveco, e Daf – ritenuti responsabili di “illecite intese sui prezzi” per ben 14 anni. Ad Iveco la sanzione è stata di 494 milioni, secondo quanto riferito dalla Commissione con un comunicato, Daimler è stata multata per oltre 1 miliardo, Daf per 752 milioni, Volvo Renault per 670 milioni mentre Man non è stata sanzionata per aver rivelato l’intesa.

Tutte le altre case produttrici hanno scelto di dirimere in maniera non conflittuale la vicenda e per questo si sono viste riconoscere sconti del 10 per cento circa sulle multe.

“Sulle strade europee circolano 30 milioni di camion che assicurano circa un terzo del trasporto merci totale e giocano un ruolo vitale per l’economia. Non è accettabile – ha affermato la commissaria responsabile della concorrenza, Margarethe Vestager – che produttori che complessivamente sfornano 9 camion su 10 in circolazione facessero parte di un cartello invece che competere tra loro”.

“Per 14 anni hanno colluso sui prezzi e sul trasferire ai clienti i costi per rispettare gli standard ambientali. Questo – ha aggiunto la Vestager – è anche un chiaro messaggio alle imprese, sul fatto che i cartelli non vengono accettati”. La decisione riguarda i camion medi e pesanti, ovvero tra 6 e 16 tonnellate e oltre le 16 tonnellate. Secondo l’Ue i produttori si erano accordati su un sorta di “listino all’ingrosso”, laddove i prezzi finali ai clienti potevano variare sulla base delle diverse realtà locali.

Le intese illecite sono proseguite tra 1997 e 2011, rafforzandosi dal 2004. Poi una serie di ispezioni a sorpresa delle autorità Ue hanno interrotto queste pratiche. La decisione di oggi segue una comunicazione di addebiti effettuata a fine 2014. Al momento è rimasto fuori il gruppo svedese Scania, sul qualche vi è in corso un’altra procedura. Infine, la Commissione ha precisato che non è emerso alcun legame con lo scandalo Diselgate di Volkswagen.