Dieselgate, Altroconsumo: Volkswagen risarcisca in Ue come in Usa

Test dell'associazione che accusa: sforamento gas post richiamo

LUG 7, 2016 -

Roma, 7 lug. (askanews) – Altroconsumo chiede a Volkswagen risarcimenti in Europa analoghi a quelli cui si procederà negli Usa sullo scandalo Diselegate e esorta le autorità italiane ed effettuare nuovi controlli e sanzioni sul gruppo automobilistico. Il tutto dopo un test in cui secondo l’associazione di consumatori una auto coinvolta nella vicenda continuerebbe a presentare valori di emissioni fuori scala, anche dopo l’intervento di richiamo in officina.

“A seguito della campagna di richiamo delle auto coinvolte nello scandalo dieselgate, Altroconsumo ha portato in laboratorio e testato un’Audi Q5 2.0 Tdi 110 KW, una delle prime auto del Gruppo Volkswagen richiamate in Italia. Le emissioni di ossidi di azoto (NOx), rilevate dai test dopo la rimozione del software illegale da parte del centro assistenza, superano di circa il 25% i limiti stabiliti dalla legge, risultando non conformi ai requisiti di omologazione Euro 5”, afferma l’associazione con un comunicato.

“Il Gruppo Volkswagen continua ad ingannare consumatori e Autorità di controllo tedesche ed italiane – si legge -. In un video il dettaglio delle prove effettuate. Dopo una prima rilevazione delle emissioni fatta in laboratorio su rulli e poi su strada, l’auto è stata portata nel centro di assistenza Audi per l’intervento di richiamo previsto. Al momento della restituzione della vettura il produttore dichiara nei documenti che tutti i valori rilevati in sede di omologazione rimangono invariati”.

“Altroconsumo ha riportato l’auto in laboratorio per ripetere gli stessi test su rulli e su strada. Dopo l’intervento Audi le emissioni su strada sono rimaste sostanzialmente immutate ma il test di omologazione su rulli ha rilevato un chiaro aumento delle emissioni di NOx: un risultato prevedibile poiché il software illegale eliminato abbassava proprio le emissioni nella fase dei test di omologazione. I nuovi valori registrati da Altroconsumo sono risultati talmente alti da sforare di gran lunga i limiti Euro 5: 225,5 mg al chilometro contro i 180 previsti dalla normativa – sostiene l’associazione – il 25% in più”.

“La soluzione di aggiornamento del software, proposta dal Gruppo Volkswagen, sembra quindi essere inutile se non dannosa. In ogni caso, insufficiente ed inadeguata a garantire il rispetto dei limiti di emissioni NOx previsti dalla legge. Altroconsumo – si legge ancora – sollecita pertanto il Ministero dei Trasporti e la KBA (l’Autorità federale tedesca dei Trasporti) ad effettuare una immediata e più approfondita verifica sulla soluzione tecnica proposta dalla casa automobilistica tedesca”.

“In attesa di conoscere gli esiti di questo ulteriore controllo l’Organizzazione consiglia ai consumatori di non portare le auto in officina a seguito del richiamo. Altroconsumo chiede sanzioni esemplari da parte dell’Antitrust per questa grave e reiterata pratica commerciale scorretta messa in atto da Volkswagen. Occorre un adeguato risarcimento per i consumatori coinvolti come già riconosciuto (da 5 a 10.000 dollari per auto) negli Stati Uniti ma non ancora in Europa. Per questo l’organizzazione ha avviato la class action dieselgate contro la casa tedesca. La raccolta delle preadesioni – conclude la nota – continua sul sito di Altroconsumo”.