Riforme, Confindustria: con vittoria No a referendum è recessione

Csc: per il triennio 2017-2019 Pil Italia si riduce dell'1,7%

LUG 1, 2016 -

Milano, 1 lug. (askanews) – Con la vittoria del No al referendum costituzionale di ottobre “sarebbe inevitabile una nuova recessione per l’economia italiana”. A dirlo è il Centro studi di Confindustria, nel diffondere le nuove stime di crescita per il Paese.

L’effetto complessivo della vittoria dei No è stato così quantificato per il triennio: il Pil cala dello 0,7% nel 2017 e dell’1,2% nel 2018, salendo dello 0,2% nel 2019. In totale si riduce dell’1,7%, mentre nello scenario di base sarebbe salito del 2,3%. Quindi la differenza è di 4 punti percentuali.

La vittoria del No causerebbe il “caos politico”, ha spiegato Luca Paolazzi, direttore del Csc di Confindustria. Questa giungerebbe in una situazione già molto difficile, in cui una lenta risalita, dopo la profonda doppia recessione avvenuta tra il 2007 e il 2014, è iniziata da poco più di un anno e i livelli di reddito e occupazione sono ancora molto bassi rispetto alla situazione pre-crisi. “Il paese, già estremamente provato, dovrebbe fronteggiare una nuova grave emergenza economica con inevitabili spinte verso soluzioni populistiche”, spiega Confindustria. (segue)