Brexit, Padoan: seguiamo attentamente situazione mercati

Per Europa serve visione che vada al di là di applicazione regole

GIU 24, 2016 -

Roma, 24 giu. (askanews) – “Cosa succede dopo è una domanda da chiedere al Regno Unito. per quanto riguarda gli altri Paesi dell’Unione Europea siamo monitorando attentamante gli sviluppi sui mercati finanziari”. E’ l’opinione del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan che, in un’intervista alla rete televisiva americana Cnn, non si è sottratto a un giudizio del risultato del referendum sulla Brexit.

Come interpreta questa decisione Gb? “La interpreto – ha risposto Padoan – che per una gran parte della popolazione e degli elettori europei, non solo nel Regno Unito, l’Europa appare essere parte del problema e non parte della soluzione e questo è molto preoccupante. Come politici abbiamo una grande responsabilità da quel punto di vista”.

Secondo il ministro dell’Economia, il risultato britannico va ora affrontato in un modo costruttivo e propiositivo per l’Europa. “Non penso – ha spiegato – che il gioco di dare la colpa a qualcuno ci porterà da alcuna parte. E’ responsabilità collettiva della classe politica europea e dei leader europei. Abbiamo bisogno di più leadership e di una visione che vada oltre l’attuazione delle regole esistenti che sono buone ma che devono essere attuate in un modo che prenda in considerazione altri obiettivi mcome la crescita e la creazione di popsti di lavoro e la solidarietà”.

Serviranno cambiamenti nella guida della Ue? “Non sta a me giudicarlo. Penso – ha aggiunto Padoan – che abbiamo bisogno di una nuova visione, il problema non è chi ce l’abbia ma di perchè non stiamo avendola come una classe politica collettiva”.

Il ministro dell’Economia, rispondendo a una domanda specifica, ribadisce che secondo lui il maggior rischio in Europa, ora, è politico. “C’è il rischio di un effetto domino, questa probabilmente è una delle implicazioni più importanti del voto sulla Brexit. C’è un diffuso sentimento che l’Europa dev’essere profondamente riformata e che in caso contrario è meglio uscire dal gioco. penso che sia la risposta sbagliata. Quelli che credono che l’Europa è parte della soluzione devono fare più per metterlo in pratica e per progettarla”.