Istat: per oltre un’impresa su due la proprietà è familiare

Resta ridotta la separazione tra proprietà e gestione

GIU 23, 2016 -

Roma, 23 giu. (askanews) – Resta saldamente in mano alla famiglia la proprietà delle imprese italiane in oltre un caso su due. E’ quanto emerge dal report Istat “Profili organizzativi e manageriali delle grandi imprese”.

Nel 2013 il controllo proprietario delle imprese è concentrato nella grande maggioranza dei casi soprattutto nella modalità a controllo familiare (54%), seguita dall’azionariato concentrato anche se non a carattere familiare (30,8%). Molto meno presenti risultano l’azionariato diffuso (5,3%), le cooperative (5,4%) e le unità a controllo pubblico (4,5%). Nelle imprese principali e grandi, sebbene il controllo familiare sia sempre prevalente (43,5%), si registra una quota più ampia di azionariato concentrato ma senza legami familiari (35,1%) e soprattutto di imprese ad azionariato diffuso (9,4%).

Un’importante caratteristica della governance aziendale è la ridotta separazione tra proprietà e gestione. La quota di imprese in cui il ruolo della proprietà si limita al controllo finanziario è di appena l’8,7%, che sale all’11,5% nelle imprese principali e grandi. Inoltre, alla prevalenza del controllo familiare corrisponde la frequente presenza nei consigli d’amministrazione di componenti esecutivi con legami familiari: il 52,5% delle imprese ha almeno un componente esecutivo del Consiglio di Amministrazione (Cda) con legami familiari e quasi un terzo dei componenti totali dei Cda ha legami familiari (26,5% come membri esecutivi e 5,3% come membri indipendenti). Inoltre, il 23,8% delle imprese ha un management esecutivo non condiviso con manager esterni alla compagine proprietaria, quota che scende all’11,9% nelle imprese principali e grandi. Tuttavia, rimane alta la percentuale di imprese principali e grandi con almeno un componente con legami familiari (43,1%), così come la quota di membri esecutivi con legami familiari (14,9%) .