Aerospazio, ecco le linee prioritarie per la Campania

Dac: da riorganizzazione Finmeccanica indicazioni sviluppi futuri

MAG 31, 2016 -

Roma, 31 mag. (askanews) – Tredici linee tecnologiche prioritarie affinche il comparto aerospaziale campano possa rafforzare i propri tratti distintivi e contribuire alla definizione della Smart Specialization Strategy regionale, la RIS 3 (Research and Innovation Strategies for Smart Specialization) con cui la Campania vuole definire una strategia per uno sviluppo sostenibile e inclusivo fondato sull’integrazione del sistema dell’innovazione con quello produttivo-economico e socio-istituzionale.

E’ in questo contesto che si colloca il documento elaborato dal Distretto Aerospaziale della Campania (Dac) che, innanzitutto, fotografa l’esistente. Le aziende che compongono la filiera, il cui fatturato nel 2011 è stato di 3 mld di euro, con un totale di circa 14.000 addetti.

La filiera aerospaziale campana vede alcune grandi imprese di spessore internazionale (Leonardo-Finmeccanica, EMA, Avio, Mbda, Vitrociset, Telespazio, OHB-CGS, Atitech, Thales Alenia Space Italia tramite il consorzio Corista) attorno a cui ruota un sistema di Pmi che hanno trovato nel Dac – si sottolinea nel position paper – un utile strumento di aggregazione e sinergia. Dopo il recente aumento di capitale e l’ingresso di altri 32 membri, il DAC – il distretto nazionale con il maggior numero di soci e la più alta capitalizzazione – rappresenta in modo diretto o indiretto 154 soci tra cui 12 grandi industrie (come Leonardo-Finmeccanica, Mbda, Magnaghi Aeronautica, Atitech, Dema, Telespazio, ALA, I.D.S.), 12 centri di ricerca (tra cui Cira, Cnr, Enea, Formit e 5 università) e 130 Pmi (in gran parte riunite in 8 consorzi).

Una realtà industriale che, però, ha conosciuto negli ultimi 2 anni un arretramento (-6,6% nel 2014 e -19,5% nel 2015) che non sembra arrestarsi nel 2016 – penalizzata dal trasferimento in altre regioni di storiche capacità produttive della Campania – a fronte di un’industria aerospaziale che a livello nazionale “registra dati significativamente positivi”. “Evidentemente – si legge comunque nel documento – la riorganizzazione del gruppo Finmeccanica potrebbe influenzare in modo decisivo il comparto di riferimento negli anni futuri”.(Segue)