Banche: rimborsi ai risparmiatori, decreto verso il Cdm domani

Risorse salgono a 300 mln, pagamento automatico per redditi bassi

APR 18, 2016 -

Roma, 18 apr. (askanews) – Manifestazioni, proteste, cortei, e ora finalmente arrivano i rimborsi. Dopo cinque mesi dal salvataggio di Banca Etruria, Banca Marche, CariFerrara e CariChieti, domani il governo dovrebbe approvare il provvedimento per gli indennizzi ai risparmiatori penalizzati dal decreto salva-banche di novembre. Un nuovo dl che aumenta la dote prevista inizialmente, garantendo a chi ha un reddito basso un pagamento automatico. E nel pacchetto di norme che approderà in consiglio dei ministri ci sarà anche un intervento sulle sofferenze, per accelerare le procedure di recupero crediti. Un insieme di misure con cui l’esecutivo, dopo la nascita del fondo Atlante sugli aumenti di capitale, chiude per il momento il delicato capitolo banche per concentrarsi sulla priorità dei prossimi mesi: il rilancio di una crescita anemica.

Sono stati necessari alcuni mesi per mettere a punto il decreto sui rimborsi, con un lungo percorso di preparazione e un confronto con la commissione Ue. Doveva essere varato entro fine marzo, ma i tempi si sono allungati ulteriormente e sbarcherà quindi in Cdm con tre settimane di ritardo. Per gli obbligazionisti però le novità dovrebbero essere positive, perchè le risorse stanziate saranno pari a circa 300 milioni, il triplo rispetto ai 100 previsti inizialmente. Una cifra che dovrebbe garantire un ristoro totale alla maggior parte degli oltre 10.500 risparmiatori coinvolti, visto che le obbligazioni subordinate avevano un valore di 339 milioni quando i quattro istituti sono stati salvati.

L’incremento della dotazione sarà accompagnato da una procedura automatica per risarcire le persone con un reddito basso (con una soglia intorno ai 20mila euro) e che hanno messo somme limitate nei bond. Un meccanismo che, coinvolgendo anche chi ha investito in misura limitata rispetto alla ricchezza familiare, dovrebbe assicurare un indennizzo immediato a grande parte dei risparmiatori. Per tutti gli altri invece c’è la possibilità di percorrere la strada dell’arbitrato gestito dall’Anac (l’authority anticorruzione), che esaminerà ogni singolo ricorso e deciderà se ci sono i presupposti per restituire i soldi.

Nel decreto, poi, ci sarà spazio per nuove misure finalizzate avelocizzare e semplificare il recupero dei crediti deteriorati.Tra le nuove norme, definite dal Tesoro e dal ministero dellaGiustizia, ci dovrebbero essere procedure più rapide per ipignoramenti, la possibilità di chiedere la dichiarazione difallimento da parte di sindaci e revisori dei conti, unacompetenza più ampia per i tribunali delle imprese. Un pacchettodi interventi per aiutare il sistema bancario ad alleggerire ilpeso delle sofferenze (quelle nette sono a oltre 80 miliardi),che indeboliscono i bilanci degli istituti di credito e frenanouna ripresa economica sempre più incerta.