Banche, Fmi: cautela su bail-in, aiuto pubblico può servire ancora

Tutela comune depositi avrebbe dovuto procedere come altre regole

APR 13, 2016 -

Roma, 13 apr. (askanews) – Il Fondo monetario internazionale mette in guardia l’Ue dall’applicazione intransigente delle nuove regole sulla risoluzione delle crisi bancarie. “Nell’ambito di una crisi il sostegno pubblico potrebbe essere ancora necessario”, avverte l’istituzione di Washington nel suo rapporto sulla stabilità finanziaria.

In particolare viene raccomandato di “attuare con cautela” la combinazione delle regole Ue sugli aiuti di Stato con la nuova direttiva sulla risoluzione delle crisi bancarie, che cerca di evitare i salvataggi effettuati usando fondi pubblici. “Sono meccanismi importanti di controllo delle distorsioni di mercato – dice il Fmi – ma andrebbero attuati con cautela”.

Soprattutto, applicare la nuova direttiva sul bail-in, i salvataggi autofinanziati da azionisti e obbligazionisti, diventa difficile senza arrecare danni a tutti gli obbligazionisti.

Regole Ue la cui applicazione è risultata particolarmente stridente in Italia, con i noti casi delle perdite arrecate ad obbligazionisti di Banca Etruria, Banca Marche, Cassa di risparmio di Ferrara e Cari Chieti. E con un lungo braccio di ferro sul problema dei crediti deteriorati, fino alla recentissima creazione del fondo Atlante, sui cui l’Ue non si è ancora sbilanciata in un giudizio.

In generale secondo il Fmi “l’architettura dell’Unione bancaria resta incompleta – si legge in un riquadro inserito nel rapporto -. C’è una lunga strada prima che il proposto schema unico di tutela dei depositi spezzi il legame tra rischi bancari e rischi sul titoli di Stato, unificando le tutele a livello europeo”. Invece questo meccanismo avrebbe dovuto procedere “di pari passo” alle altre misure.