Istat: a marzo sale fiducia consumatori ma scende per imprese

Migliorano giudizi e aspettative su situazione economica paese

MAR 29, 2016 -

Roma, 29 mar. (askanews) – Marzo a due velocità per quanto riguarda la fiducia dei consumatori e quella delle imprese. Secondo quanto rende noto l’Istat, sale lievemente la fiducia dei consumatori, ma cala quella delle imprese.

A marzo infatti l’indice del clima di fiducia dei consumatori, espresso in base 2010=100, aumenta lievemente, passando a 115 da 114,5 del mese precedente; per quanto riguarda, invece, le imprese, l’indice composito del clima di fiducia, in base 2010=100, diminuisce a 100,1 da 103,2.

Le stime riferite alle componenti economica, corrente e futura del clima di fiducia dei consumatori aumentano (rispettivamente, a 142,9 da 141,8, a 111,1 da 110,7 e a 120,6 da 120,4), mentre la componente personale registra una leggera flessione (a 105,7 da 105,8).

Migliorano sia i giudizi sia le aspettative sull’attuale situazione economica del Paese (a -34 da -37 e a 5 da 4, rispettivamente). I giudizi sui prezzi nei passati 12 mesi e le attese nei prossimi 12 mesi scendono (a -36 da -26 e a -30 da -20). Non si modificano rispetto al mese precedente le attese di disoccupazione (a 12 il saldo).

Riguardo le imprese, il clima di fiducia sale lievemente nella manifattura (a 102,2 da 102,0) mentre mostra un calo nei servizi (a 103,2 da 106,5), nelle costruzioni (a 118,4 da 119,3) e nel commercio al dettaglio (a 104,9 da 106,8).

Nelle imprese manifatturiere migliorano i giudizi sugli ordini (a -13 da -14), rimangono stabili le attese sulla produzione (a 9), mentre i giudizi sulle scorte passano a 4 da 3. Nelle costruzioni peggiorano i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione (a -37 da -35) e restano stabili le attese sull’occupazione (a -7).

Nei servizi calano i giudizi e le attese sugli ordini (a -1 da 7 e a 2 da 7, i rispettivi saldi), migliorano invece le attese sull’andamento dell’economia italiana (a 7 da 5). Nel commercio al dettaglio peggiora il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (a 5 da 13), aumenta quello relativo alle attese sulle vendite future (a 28 da 19); in accumulo sono giudicate le scorte di magazzino (a 11 da 4).