Casa, Nomisma: confermati segnali di lenta ripresa del mercato

Il 70% delle compravendite intermediate è assistito da mutuo

MAR 23, 2016 -

Roma, 23 mar. (askanews) – Nei primi mesi dell’anno hanno trovato conferma i segnali di “lenta ripresa” del mercato immobiliare italiano con i quali si era chiuso il consuntivo dell’anno 2015. La fase negativa dell’attuale ciclo immobiliare si è esaurita e ha preso avvio il “recupero anche se, come racconta la storia immobiliare italiana, i tempi della svolta tendono continuamente a dilatarsi”. E’ quanto emerge dall’analisi contenuta nel primo Osservatorio Immobiliare 2016 di Nomisma che ha monitorato, tra l’altro, il mercato delle 13 città intermedie: Ancona, Bergamo, Brescia, Livorno, Messina, Modena, Novara, Parma, Perugia, Salerno, Taranto, Trieste e Verona.

Le tendenze dei mercati cosiddetti “intermedi” mostrano segnali più positivi rispetto a quelli delle grandi città – ad esclusione di Milano e Roma che sembrano anticipare tali inclinazioni. Si assiste all’aumento degli scambi, alla riduzione degli sconti praticati sui prezzi richiesti e allo stabilizzarsi dei tempi necessari alla vendita. L’esiguità dell’offerta di qualità disponibile nei mercati maggiori (si consideri che il 52,8% delle abitazioni italiane ha più di 40 anni) ha contribuito al parziale spostamento degli investitori verso i mercati di secondo livello. Il 70% delle compravendite intermediate è assistito da mutuo.

Nei primi mesi del 2016 i segnali di ripresa non sono più circoscritti solo al settore residenziale. Per il secondo anno consecutivo le transazioni si sono confermate in territorio positivo: a crescere con intensità maggiore sono le compravendite di abitazioni che hanno fatto registrare un +3,6% nel 2015 e +6,5 % nel 2016 (444.636 compravendite secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate). Nel segmento degli immobili destinati alle attività economiche, all’incremento del 2014 ha fatto seguito la stabilità del numero di contratti stipulati nell’anno successivo (44.319 compravendite). Le componenti che contribuiscono ad un’inversione di rotta nel non residenziale sono i negozi, e in parte – limitatamente al 2014 – i capannoni per l’industria. Il segmento terziario soffre ancora di scarso interesse, sia nei mercati maggiori che in quelli minori, oltre ad essere caratterizzato da una domanda molto selettiva interessata quasi esclusivamente ad alcuni mercati metropolitani, in particolare Milano, Roma e, in misura minore, Torino e Firenze.