Bce, effetti del taglio ai tassi su mutui, prestiti, risparmio

Attesa per giugno con la prima asta Tltro2

MAR 11, 2016 -

Roma, 11 mar. (askanews) – Le misure varate ieri dalla Bce renderanno ancora più leggeri prestiti e mutui anche se in maniera differenziata. Per i mutui infatti la sforbiciata di Draghi ai tassi di interesse si farà sentire solo per coloro che hanno un mutuo a tasso variabile. Per chi ha un mutuo a tasso fisso la rata resterà invariata. Discorso diverso per chi deve prendere un mutuo, o un prestito (famiglie e imprese).

Chi ha un mutuo a tasso variabile, potrà vedere rapidamente il calo dei tassi. Infatti la maggioranza dei mutui sono calcolati sull’Eurirs (euro interest rate swap) e il tasso interbancario euribor segue abbastanza fedelmente l’andamento dei tassi stabiliti dalla Bce. A gennaio il tasso a 5 anni era allo 0,21% ma la media dei primi 10 giorni di marzo è allo 0,1%. Dinamica analoga per le scadenze più lunghe. Eurirs a 20 anni in appena due mesi è sceso dall’1,48% all’1,01%.

L’Euribor a tre mesi presenta valori negativi dal maggio scorso ed è in costante discesa. la rilevazione di ieri mostra un Euribor a -0,229%. Quindi benefici evidenti per coloro che un mutuo si accingono a chiederlo.

La strategia della Bce è rafforzare il canale di trasmissione del credito all’economia, famiglie e imprese. Oltre al taglio dei tassi di interesse, l’altra grande novità delle misure varate ieri è la seconda versione del programma Tltro, i finanziamenti alle banche destinati a erogare credito a famiglie e imrpese (ad eccezione dei mutui). Le banche che daranno credito sopra l’indice di riferimento avranno la possibilità di prendere denaro dalla Bce a tassi negativi. Draghi quindi potrà arrivare a “pagare” gli istituti di credito. Nella prima versione i finanziamenti Tltro prevedevano un tasso di interesse dell’1% e il rimborso entro tre anni. I Tltro2 invece durano 4 anni e il tasso di interesse sarà quello marginale in vigore (oggi pari a zero) e se le banche chiedono finanziamenti superiori al loro benchmark pagheranno un tasso che sarà la differenza tra quello marginale e quello sui depositi (-0,40%). Quindi rimborseranno alla Bce meno denaro di quanto ne hanno preso. La prima asta sarà a giugno.

Il taglio dei tassi di interesse ha tuttavia anche effetti negativi. In primo luogo sulle banche che dovranno pagare una vera e propria tassa sulla liquidità che parcheggeranno presso la Bce, sia quella in eccesso e sia quella obbligatoria prevista dalle norme.

Gli interessi sui conti correnti subiranno una nuova limatura al ribasso. Lo stesso per i rendimenti di titoli di Stato e obbligazioni. Molti bond governativi sono già con tassi negativi e il fenomeno orà potrebbe estendersi anche alle emissioni di società private. Il primo caso c’è stato due giorni fa con la tedesca Berlin che ha emsso un bond a tre anni con yield negativo.