Appalti, Codice snello, al centro trasparenza e lotta corruzione

Superamento legge obiettivo e massimo ribasso, taglia-contenziosi

MAR 3, 2016 -

Roma, 3 mar. (askanews) – Una legge snella di 217 articoli, che verrà declinata dalle linee guida dell’autorità nazionale anti-corruzione e che prevede una cabina di regia presso la Presidenza del consiglio dei ministri. Con misure a sostegno della legalità, rafforzando il ruolo di Anac. Che punta a mettere al centro la qualità del progetto, della stazione appaltante e degli operatori riducendo il ricorso alle varianti in corso d’opera che hanno fatto lievitare i costi e i tempi in passato. Che disciplina, in linea con quanto chiesto dall’Europa, i settori speciali dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali.

Il governo ha dato il via libera preliminare al decreto legislativo che contiene il nuovo Codice degli appalti e delle concessioni e che recepisce tre direttive europee, nel solco della delega approvata dal Parlamento a gennaio scorso. Mandando in soffitta il vecchio Codice da circa 660 articoli e 1500 commi e superando la legge obiettivo giudicata “fallimentare”. D’ora in poi verranno privilegiate le opere che si riterranno utili per le comunità grandi o piccole che siano.

In conferenza stampa, dopo la riunione dell’esecutivo, il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, ha tenuto a sottolineare che le “parole chiave” del nuovo Codicedegli appalti e delle concessioni sono “semplificazione,trasparenza, lotta alla corruzione e qualità”. Una disciplina rinnovata che guarda all’offerta economicamente più vantaggiosa come “scelta chiave” e che relega il massimo ribasso nelle gare a “casi particolari, molto marginali”. E che cerca di arginare con nuovi strumenti i contenziosi anche in fase preliminare “anomalia” tutta italiana.