Assoimmobiliare: necessarie nuove misure fisco per rilancio

Incontro con il presidente Osservatorio parlamentare immobiliare

FEB 18, 2016 -

Roma, 18 feb. (askanews) – “Notevoli sono gli sforzi degli esperti sia del mondo associativo sia a livello istituzionale per rimettere in moto il mercato immobiliare e quindi l’economia. Più in generale, l’associazione ritiene indispensabile proporre ulteriori misure sistemiche di ottimizzazione fiscale ai fini del rilancio del Real Estate italiano”. E’ quanto ha affermato il direttore generale di Assoimmobiliare Paolo Crisafi, al termine dell’incontro di una delegazione dell’associazione con il presidente dell’Osservatorio parlamentare sull’immobiliare, senatore Vincenzo Gibiino.

Crisalfi ha elencato i principali interventi da realizzare come il ripristino del regime agevolato delle imposte di registro, ipotecaria e catastale quando la parte contraente (cedente o cessionario) sia costituita da fondi immobiliari.

Inoltre al fine di favorire la dismissione degli immobili di pertinenza delle pubbliche amministrazioni è opportuno rendere esenti i proventi distribuiti dai fondi immobiliari a quest’ultime in quanto rientranti nell’elenco dei soggetti inseriti nel conto economico consolidato individuati dall’Istat.

Non applicare le ritenute sui proventi distribuiti dalla SGR di fondi immobiliari alle imprese di assicurazione che hanno acquistato le quote per imputarle a copertura delle riserve dei contratti di assicurazione sulla vita.

Altri interventi di natura fiscale per il rilancio del Real estate riguardano le esenzioni per i Fondi SH e per i Fondi per la valorizzazione e dismissione. Consentire ai fondi comuni di investimento che investono in beni immobili a prevalente utilizzo sociale (es. social housing) e ai fondi istituiti per la valorizzazione e dismissione del patrimonio immobiliare pubblico di accedere al regime fiscale di favore.

Sempre al fine di rilanciare il settore immobiliare, tra gli investitori istituzionali sarebbe opportuno introdurre le SIIQ. Inoltre, allo scopo di ridurre la stretta fiscale sugli investitori diversi da quelli istituzionali sarebbe opportuno che la percentuale massima di partecipazione al fondo – oltre la quale scatta la tassazione per trasparenza – passi dal 5 per cento al 20 per cento. La tassazione per trasparenza non dovrebbe trovare applicazione, in ogni caso, qualora il fondo sia partecipato per oltre il 50 per cento da investitori istituzionali, ovvero nella misura in cui il fondo sia orientato all’investimento in beni immobili a prevalete utilizzo sociale, oppure istituito per la valorizzazione e dismissione del patrimonio immobiliare pubblico.

Infine Crisalfi ha indicato che “sarebbe opportuno riconoscere alle SGR che gestiscono fondi di investimento immobiliare il potere di iniziativa in relazione ad operazioni di valorizzazione di immobili pubblici inutilizzati”.

Il presidente dell’Osservatorio Parlamentare Gibiino si è soffermato “sull’importanza di alimentare sempre più i confronti qualitativi all’interno dell’Organismo che vede la presenza di nuove prestigiose realtà quali Assoimmobiliare, Ance e Federalberghi. Su tale scia – ha detto – stiamo costruendo le basi per una politica di misure organiche e non provvedimenti spot basati sull’emergenza. Interessante a da condividere anche con gli altri partecipanti gli approfondimenti sulla fiscalità immobiliare e le proposte avanzate da Assoimmobiliare”.

Il presidente del collegio dei revisori di Assoimmobiliare Roberto Munno invece ha ricordato le recenti disposizioni in materia di fiscalità immobiliare, tra le quali il ripristino, a decorrere dall’anno 2016, dell’esenzione IMU per i terreni agricoli ricadenti in aree montane o di collina; l’esenzione TASI per le unità immobiliari destinate ad abitazione principale del possessore, nonché dell’utilizzatore e del suo nucleo familiare, ad eccezione di quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9.

Inoltre la possibilità di usufruire dell’imposta di registro con aliquota agevolata al 2%, prevista per l’acquisto dell’abitazione principale, anche per chi al momento del rogito possiede già un immobile, a condizione che lo alieni entro un anno dalla data dell’atto; la detrazione IRPEF del 50% dell’importo corrisposto per il pagamento dell’IVA in relazione all’acquisto, effettuato entro il 31 dicembre 2016, di unità immobiliari a destinazione residenziale, di classe energetica A o B, cedute dalle imprese costruttrici delle stesse.