Giovedì le nuove previsioni dell’Ue, anche sui conti dell’Italia

Ma verdetto sui conti pubblici sarà annunciato solo a primavera

FEB 2, 2016 -

Roma, 2 feb. (askanews) – Manca solo l’annuncio ufficiale, che dovrebbe arrivare a breve: giovedì 4 febbraio è attesa la versione aggiornata delle previsioni economiche della Commissione europea. Un documento che farà il punto sia sulle prospettive di crescita, che potrebbero subire limature a riflesso della dinamica di indebolimento della domanda estera, legata alla frenata delle grandi economie emergenti, sia sulla futura dinamica dei conti pubblici dei Paesi.

Bruxelles, quindi, fornirà stime anche su deficit di bilancio e debito, ma questo non implica giudizi definitivi sul rispetto delle regole del Patto di Stabilità. Anzi, l’Ue ha appena ribadito che il parere sulla Penisola – si parla del bilancio 2016 – verrà completato solo a primavera, quando ci sarà un altro aggiornamento delle previsioni economiche (che solitamente cade a maggio).

Sul verdetto comunitario avrà un peso molto rilevante il riconoscimento, richiesto dall’Italia, della flessibilità supplementare su diversi aspetti: sui costi delle riforme strutturali, sui contributi al piano Juncker per il rilancio degli investimenti e sui costi legati all’emergenza profughi.Complessivamente il governo spera di ricavarne un intero punto di Pil, in margini supplementari rispetto all’incidenza del deficit.

In attesa del futuro giudizio è altamente probabile che giovedì, in occasione della conferenza stampa di presentazione delle nuove stime, vengano rivolte delle domande sugli orientamenti che stanno maturando a Bruxelles.Tanto più che il tema è finito al centro del dibattito a distanza tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker.

Nell’ultima edizione delle sue previsioni, che risale al 5 novembre scorso, sull’Italia la Commissione pronosticava una crescita dell’1,5 per cento quest’anno e dell’1,4 per cento il prossimo, una disoccupazione in calo rispettivamente all’11,8 e all’11,6 per cento, un deficit di bilancio al 2,3 per cento del Pil nel 2016 e all’1,6 per cento nel 2017 e un debito al 132,2 per cento e poi al 130 per cento del Pil.

A presentare le nuove previsioni dovrebbe essere il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici. Guardando al quadro generale, per l’area euro lo scorso novembre veniva stimata una crescita 2016 all’1,8 per cento e all’1,9 per cento nel 2017. Da allora tuttavia si sono visti altri segnali di rallentamento nelle economie emergenti. Il Fondo monetario internazionale, che ha ritoccato le sue previsioni lo scorso 19 gennaio, stima per l’Italia una crescita dell’1,3 per cento quest’anno e dell’1,2 per cento il prossimo, mentre per l’area euro un più 1,7 per cento su entrambi gli anni. L’ultima stima del Governo indicava una crescita 2016 pari all’1,6 per cento e un deficit al 2,4 per cento del Pil.