Apple: oggi la trimestrale. Focus sulle vendite di iPhone

Gli investitori si concentrano sul resto del 2016

GEN 26, 2016 -

Roma, 26 gen. (askanews) – E’ iniziato il conto alla rovescia per la pubblicazione dei conti di Apple. Oggi a mercati americani chiusi, il gruppo di Cupertino (California) diffonderà i numeri relativi al suo primo trimestre fiscale, terminato alla fine dello scorso dicembre. Con essi si capirà se i timori degli analisti per un rallentamento delle vendite dell’iPhone sono giustificati. La loro ossessione è dovuta al fatto che due terzi delle vendite di gruppo derivano da quel prodotto.

Con un mercato degli smartphone in rallentamento, con fluttuazioni valutarie sfavorevoli che hanno costretto ad alzare i prezzi in alcune nazioni e con la domanda in dubbio della Cina (la seconda regione più redditizia dopo gli Usa, un tempo vista come destinata a diventare la prima), gli investitori si per l’azienda con la più grande capitalizzazione al mondo i tempi migliori siano ormai finiti. Negli ultimi tre mesi del 2014 l’iPhone fu così redditizio che Apple registrò il migliore trimestre mai messo a segno prima di allora da un’azienda americana: ricavi (74,6 miliardi di dollari), utili (13,1 miliardi) e numero di iPhone venduti (74,5 milioni) furono da record. Allora il numero uno Tim Cook aveva brindato alla crescita delle vendite dello smartphone come qualcosa di “difficile da comprendere”. Questa volta la musica potrebbe essere diversa.

Stando al consensus, le vendite dello smartphone dovrebbero salire leggermente rispetto ai tre mesi terminati il 27 dicembre del 2014 con utili netti a 18,2 miliardi di dollari (solo l’1% in più). Ma gli investitori sono più preoccupati di cosa succederà nel resto dell’anno fiscale 2016. Un declino su base annuale delle vendite di iPhone nel trimestre in corso (che terminerà a fine marzo) sembra quasi una certezza quindi il focus è sulla sua portata. Tra i più pessimisti c’è Katy Huberty, analista di Morgan Stanley, che si aspetta una caduta sotto i 50 milioni di pezzi dai 61 del secondo trimestre fiscale del 2015. E Sherri Scribner di Deutsche Bank prevede per l’intero anno fiscale che terminerà a settembre un ribasso del 4% a 222 milioni.

A fronte di un possibile rallentamento delle vendite di iPhone, fornitori come Qorvo, Dialog Semi e Cirrus Logic hanno già subito il colpo con vendite nel trimestre chiuso lo scorso dicembre in calo del 10% o più.

Non è la prima volta che Apple preoccupa Wall Street. All’inizio del 2013, dopo una stagione nataliza in cui le vendite di iPhone erano cresciute del 78% rispetto al trimestre precedente, la capitalizzazione del gruppo scese sotto quella di Exxon Mobil.Allora come oggi, voci di un taglio della produzione gettarono dubbi sul fatto che le vendite di iPhone non potessero essere sostenibili. Cook mise in guardia sull’accuratezza di quelle voci. In quell’anno il tasso di crescita del gruppo di fatto rallentò. Ora la presunta commercializzazione di un nuovo iPhone 5se avente uno schermo più piccolo – grande quanto quello dell’iPhone 5 lanciato nel 2012 – ma con nuove tecnologie potrebbe essere usata come leva per un rilancio. Ma anche quello potrebbe essere insufficiente. Il mercato almeno la pensa così.

Nel 2015 Apple ha perso in borsa il 4,7% e da inizio 2016 ha lasciato sul terreno il 3,7% circa, comunque meglio del -6,7% registrato dall’S&P 500 da inizio mese. E Alphabet è a un passo da strappare ad Apple il titolo di azienda più grande al mondo per capitalizzazione.