Regina e Vacchi in pista per Confindustria. Si parte giovedì

Il 28 l'estrazione dei saggi. Rumors su altri candidati

GEN 22, 2016 -

Roma, 22 gen. (askanews) – Si scaldano i motori per la corsa alla presidenza di Confindustria che parte giovedì prossimo e si conclude a maggio. Due i candidati in pista usciti ufficialmente allo scoperto: Aurelio Regina e Alberto Vacchi. Ma, lungo il percorso, i colpi di scena non sono da escludersi.

Regina, presidente e azionista di Manifatture Sigaro Toscano e già presidente di Unindustria e di Confidustria Lazio, è stato anche vicepresidente a viale dell’Astronomia prima della rottura con Giorgio Squinzi. Vacchi, alla guida di Ima e leader degli industriali di Bologna, è un imprenditore metalmeccanico, considerato dalla Fiom un uomo del dialogo e definito “uomo d’onore” da Romano Prodi, uno dei primi a commentare la sua discesa in campo. Su altre candidature i rumors si rincorrono.Fabio Storchi, presidente di Federmeccanica, invitato a prendere parte alla corsa dagli organi direttivi della sua federazione starebbe ancora valutando se entrare o meno in pista. Anche Storchi, come Vacchi, è emiliano, ma viene considerato un “falco” dalla controparte sindacale, impegnata nella difficile partita per il rinnovo contrattuale.

E c’è attesa per le mosse del lombardo Marco Bonometti, imprenditore metalmeccanico attualmente alla guida degli industriali di Brescia e del salernitano Vincenzo Boccia, già presidente della Piccola industria di Confindustria. In lizza, poi, possibili candidature di imprenditori veneti, decisi a contare nella partita per la presidenza, come Roberto Zuccato, numero uno di Confindustria Veneto.

La gara, dunque, si annuncia ricca di sorprese anche perchè si giocherà con le nuove regole introdotte dalla riforma Pesenti che dovrebbe archiviare la vecchia prassi per cui alla presidenza degli industriali non ci si candida ma si viene chiamati. In questo non semplice processo il ruolo dei cosiddetti saggi, incaricati di ricevere le candidature e di vigilare sul corretto iter elettivo, appare quanto mai decisivo.

La terna dei saggi verrà estratta, giovedì prossimo, dal Consiglio di presidenza da una rosa di 6-9 personalità di spicco del sistema associativo. Fanno parte del gruppo: Giuseppe Pasini, Francesco Gaetano Caltagirone, Gina Nieri, Giuseppe Catanzaro, Adolfo Guzzini, Giorgio Marsiaj, Luca Moschini e Valentino Vascellari.

Nelle prime due settimane d’insediamento, con una comunicazione agli associati, i tre saggi solleciteranno l’invio delle autocandidature. Possono presentarsi solo coloro che hanno alle spalle almeno il 20% dei voti rappresentati in assemblea.I saggi avranno poi quattro settimane di tempo per sondare categorie, federazioni e territoriali, raccogliendo valutazioni ed indicazioni di preferenza sulle candidature selezionate.

Ma le sorprese non dovrebbero mancare. Nel giro di consultazioni con la base confindustriale potrebbe emergere che nessuno dei candidati ottenga un alto consenso o, viceversa, che si manifesti un consenso elevato su altri nomi. La partita, in quel caso, sarebbe destinata a riaprirsi con la discesa in campo di nuovi giocatori. La riforma Pesenti prevede infatti che, nel caso in cui non ci sia un significativo consenso su nessun candidato, i tre saggi verifichino “l’emersione di eventuali altre candidature”.

Una volta terminate le consultazioni, la Commissione di designazione individuerà uno o più candidati e li inviterà a presentare programma e squadra davanti al Consiglio generale.Il voto segreto dei 160 membri del Consiglio potrebbe avvenire nella riunione straordinaria fissata per il 17 marzo, o, se dovesse servire più tempo, in quello già calendarizzata per il 31 marzo. Il Consiglio proporrà poi all’assemblea privata, convocata per il 25 maggio, il nominativo del presidente designato che resterà in carica quattro anni senza possibilità di ulteriori rielezioni.