Versalis: sindacati insoddisfatti, resta sciopero 20 gennaio-2

Tra diretti e indotto interessati 6mila dipendenti

GEN 12, 2016 -

Roma, 12 gen. (askanews) – Il tavolo di confronto al Mise non ha portato così ad alcuna novità in merito alla vendita del gruppo della chimica di Eni con otto stabilimenti in Italia, tra cui Porto Marghera, Ferrara, Ravenna, Mantova, Brindisi, Ragusa, Gela e Porto Torres e una forza lavoro pari a 6mila dipendenti tra diretti (4.800 circa) e indotto (1,200).

“Abbiamo ribadito la nostra contrarietà all’operazione – ha detto al termine del tavolo al Mise il numero uno della Uiltec, Paolo Pirani – e abbiamo invitato Eni a fermare la vendita della quota di maggioranza. Abbiamo invitato il governo a prendere iniziative e chi è stato detto che da parte di Eni non sono state ancora prese delle scelte”. Si tratta di “decisioni insufficienti e per questo abbiamo confermato lo sciopero di 8 ore del 20 gennaio”.

Per il numero uno della Uil, Carmelo Barbagallo, le risposte di Eni e Versalis sono state “insoddisfacienti”.

“Abbiamo chiesto di recedere da questa impostazione e che il governo porti avanti una politica idustriale”. Per Angelo Colombini della Femca Cisl al tavolo è emerso che “Eni sta valutando più possibilità di partnership e deciderà la più pertinente alle sue consdizioni. Noi abbiamo chiesto che non ci sia una svendita della chimica ma uno sviluppo della chimica sostenibile”. Per Giuseppe Farina della Cisl l’incontro è stato “molto evanenscente. Sui fondi sondati da Eni noi abbiamo espreso sempre la nostra diffidenza perchè la chimica ha bisogno di soggetti9 industriali”.