Bce: Italia ultima su crescita occupati delle Big di Eurolandia

In 2 anni +127 mila posti contro i 724 mila della Spagna

DIC 14, 2015 -

Roma, 14 dic. (askanews) – L’Italia è il Paese dove si è creata meno occupazione negli ultimi due anni tra le quattro maggiori economie di Eurolandia. Si contano 127 mila occupati netti tra il secondo trimestre del 2013 e il secondo trimestre del 2015, solo il 5,9 per cento del totale dell’area valutaria secondo uno studio della Banca centrale europea, basato su dati Eurostat.

Il valore più elevato è costituito dai 724 mila posti creati in Spagna, ben il 33,5 per cento del totale di nuova occupazione creata, anche se con una netta prevalenza di posizione precarie. Segue la Germania con 592 mila posti, pari al 27,4 per cento e la Francia con 190 mila posti, l’8,8 per cento. Complessivamente, nell’area nel periodo in esame sono stati creati 2 milioni 158 occupati netti.

Secondo la Bce la crescita occupazionale complessiva si è concentrata nel settore dei servizi, in particolare su commercio, trasporti, servizi per le imprese e servizi non finanziari. Lo studio della Bce, una analisi anticipata dal bollettino economico che verrà pubblicato giovedì, rileva poi che se buona parte della crescita ha riguardato persone con elevate qualifiche e posizioni a tempo pieno, la quota più ampia di nuova occupazione è invece stata creata su precari, ovvero contratti a tempo determinato.

Forte crescita anche sul ricorso al part time, mentre le donne e i lavoratori più avanti con l’età, dice ancora lo studio, hanno segnato aumenti occupazionali più elevati delle altre fasce. L’istituzione monetaria poi parla di una “ampia prevalenza” di contratti a tempo determinato in Spagna, come anche in Francia, a testimonianza del “forte dualismo che caratterizza questi mercati”.