##Padoan: aiuto umanitario a obbligazionisti banche ristrutturate

"Non in contraddizione con regole Ue su risoluzioni bancarie"

DIC 8, 2015 -

Bruxelles, 8 dic. (askanews) – Non sarà in contraddizione con le norme Ue il provvedimento a cui sta lavorando il governo per una forma di sostegno ai risparmiatori delle fasce più deboli, titolari di obbligazioni convertibili, che hanno subito perdite a seguito della recente ristrutturazione di Banca Etruria, Banca Marche, CariFerrara e CariChieti. Lo ha affermato oggi a Bruxelles, durante una conferenza stampa al termine del Consiglio Ecofin, il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan.

“Deve essere chiaro – ha detto il ministro – che il governo sta studiando misure a sostegno delle fasce più deboli dei risparmiatori che sono stati interessati da questa operazione di risoluzione. E’ una misura i cui termini sono ancora da precisare: in questi giorni troveremo una soluzione da sottoporre al Parlamento, e farò un’audizione alla Camera, se non sbaglio sabato, anche per parlare di questo”.

Padoan ha spiegato che le misure già prese e approvate dall’Ue per la risoluzione delle quattro banche si collocano, a livello europeo, in una sorta di “regime intermedio”, fra il vecchio “bail out” e il nuovo “bail in” (risoluzione delle crisi bancarie nel primo caso con fondi pubblici, nel secondo con fondi provenienti dallo stesso sistema bancario). “Dal primo gennaio 2016 – ha ricordato – entrano in vigore misure Ue più stringenti sulla risoluzione delle crisi bancarie, con il passaggio dal ‘bail out’ al ‘bail in’, che sarà in gran parte appannaggio dell’Unione bancaria europea”. Comunque, ha aggiunto il ministro sempre parlando delle quattro banche, pur non essendo ancora operativo il nuovo meccanismo, “bisogna cominciare a introdurne alcuni principi, cosa che è stata fatta nel pieno rispetto delle regole europee”.

Nella Commissione, tuttavia, c’è la preoccupazione che le misure a favore di detentori di obbligazioni subordinate si configurino come un aiuto di Stato a una categoria di creditori delle banche ristrutturate, che invece, secondo il nuovo regime di “bail in” dovrebbero essere chiamati a pagare la loro parte nella risoluzione subito dopo gli azionisti.

Il ministro ha sottolineato “l’aspetto, diciamo così, umanitario” del provvedimento a cui pensa il governo, “che non ha nulla a che fare con misure che potrebbero essere interpretate come in contraddizione con il regime di risoluzione”, e che sarebbero “immediatamente in contrasto con la disciplina Ue degli aiuti di Stato”.

“I termini quantitativi e operativi di questo fondo sono ancora da chiarire, li sapremo nei prossimi giorni. L’idea – ha spiegato Padoan – è quella di riconoscere che c’è un gruppo di cittadini in difficoltà economiche. Quindi questa misura è equivalente, se posso fare un parallelo, a misure a sostegno della povertà, che non hanno niente a che fare, non interferiscono con il meccanismo finanziario di quest’operazione”.

Né si può parlare di “rimborso”, perché sarebbe “una parola non precisa”, ha puntualizzato il ministro: “Non è un rimborso dei costi sostenuti da un segmento di una classe di risparmiatori; è un’operazione che ha natura totalmente umanitaria, che riconosce il fatto che c’è una parte della popolazione in situazione di bisogno perché improvvisamente, per ragioni che andrebbero esplorate più a fondo – ha concluso Padoan -, si è trovata a riconoscere di aver fatto scelte sbagliate”.