Italia maglia nera Europa su strade e porti ma al top su auto gpl

Su tempi commercio mare peggio di Ungheria, che non ha sbocchi

NOV 20, 2015 -

Roma, 20 nov. (askanews) – Italia maglia nera di tutta l’Unione europea sui tempi del commercio marittimo, sui porti e sui livelli di soddisfazione sulla rete stradale. Ma campionessa inarrivabile sul numero di veicoli nuovi che usano carburanti alternativi. Paradossalmente, proprio la penisola che è una piattaforma naturale per il trasporto marittimo registra il valore più elevato sui giorni che esportazioni e importazioni impiegano a transitare da questo canale: 18 e mezzo. A fronte di una media europea di 11 giorni e dei 5,5 giorni dei Paesi più virtuosi, Danimarca e Estonia primi a pari merito, seguiti da Cipro (6 gg) e Olanda (6,5 gg).

Secondo la valutazione annuale dei trasporti dell’Ue, stilata dalla Commissione europea, l’Italia sui tempi del commercio marittimo riesce a fare peggio di Ungheria, che nemmeno ha uno sbocco sul mare. Male anche la valutazione sulla qualità delle infrastrutture portuali, su cui l’Italia si piazza quart’ultima. Nelle varie che vanno a comporre lo studio comunitario, su altri segmenti la penisola riceve giudizi a volte meno negativi. Ad esempio sulle infrastrutture ferroviarie è appena sotto al media.

Passando ad un altro macro capitolo, quello dei livelli di soddisfazioni dei cittadini, l’Italia torna all’ultimo posto per quanto concerne le valutazioni sulla rete stradale. Penultima poi sulla soddisfazione del trasporto aereo, qui peggio fa solo la Spagna. Meno basso il posizionamento sulla presenza di donne addette nei trasporti, che comunque al 21 per cento è due punti inferiore alla media.

All’opposto l’Italia conquista la palma d’oro sul numero di nuovo veicoli che utilizzano carburanti o sistemi di alimentazione alternativi: 16,08 per cento, spettacolarmente superiore alla media europea del 2,74 per cento Secondo l’Ue questo primato si spiega con l’ampia diffusione di veicoli a gas e gpl. Solo l’Olanda, con un 8,81 per cento, che comunque è la metà del dato italiano, riesce ad avvicinarsi. Tutti gli altri Stati hanno valori sotto il 2 per cento, salvo la Svezia al 4,06 per cento.

Ma se si guarda alle ore passate nel traffico si torna in basso nella graduatoria: 38,62 ogni anno in Italia, secondo lo studio Ue, contro una media europea di 30,96 ore. Ma il vero inferno europeo in questo caso è Malta, con 72,48 ore l’anno di traffico (forse proprio per questa lentezza su strada al tempo stesso è anche il paese con il minor numero di morti per incidenti stradali). Solo 24 l’anno per milione di abitanti nello Stato marinaro, a fronte di 51 della media Ue e 56 in Italia (11esima).