Con Ipo Poste quasi 6 mld nel Fondo per ridurre debito pubblico

A fine settembre Fondo disponeva di 2,55 miliardi

OTT 23, 2015 -

Roma, 23 ott. (askanews) – Finora un buon raccolto per il Fondo Ammortamento del debito pubblico tricolore, istituito nel lontano 1993 per ridurre lo stock del debito.

Il Fondo è alimentato dai proventi delle privatizzazioni, il canale principale, dalle erogazioni liberali, da eventuali risorse appositamente assegnate dal Tesoro e dagli interessi maturati sulle consistenze del Fondo. Sostanzialmente si azzera ogni anno attraverso le operazioni di riduzione del debito.

Con il collocamento in Borsa del 34,7% del capitale di Poste Italiane, il Tesoro rimpingua il Fondo di circa 3,4 miliardi, compreso l’esercizio della Greenshoe su un altro 3,5% del capitale di Poste Italiane.

Soldi freschi destinati “alla riduzione del debito pubblico” ha ricordato, nell’odierna conferenza stampa, il ministro del Tesoro, Pier Carlo Padoan.

Il 2015 è stato un anno buono per il Fondo, perchè a febbraio erano anche arrivati 2,2 miliardi del collocamento del 5,7% di Enel.

A fine settembre 2015, prima del collocamento di Poste Italiane, il Fondo aveva consistenze per 2,55 miliardi. I dati sono sul sito del Tesoro. Dunque, relativamente a quest’anno, al momento la potenza di fuoco complessiva potrebbe essere intorno ai 6 miliardi di utilizzo del Fondo. Lo scorso anno l’utilizzo del Fondo fu per 4 miliardi.

Generalmente la riduzione del debito si attua utilizzando le entrate del Fondo per riacquistare o rimborsare titoli di Stato prima della scadenza.

Con il miglioramento del profilo dei conti pubblici italiani, il maggiore appetito degli investitori esteri per il debito tricolore, la politica monetaria espansiva della Bce, gran parte dei titoli di Stato quotano a premio. Dunque una operazione di rimborso prima della scadenza potrebbe non essere in qualche modo “antieconomica”.

A titoli di esempio, ci sono Btp che scadono nel 2021 che, per effetto della abbassamento della curva dei rendimenti, hanno prezzi intorno a 116. Dunque il Tesoro per ridurre 100 euro di debito prima della scadenza dovrebbe corrispondere al detentore del titolo 116 euro.

Problema aggirabile cambiando la strategia di riduzione di riduzione del debito. Piuttosto che ricomprare, prima della scadenza titoli che quotano sopra 100, i soldi del Fondo, come già spiegato da Maria Cannata, Direttore del debito pubblico, possono esser utilizzati su quelli a scadenza attraverso emissioni inferiori rispetto ai titoli che maturano.

Certo 5-6 miliardi di debito da tagliare con il Fondo possono essere considerati una goccia nel mare rispetto a un debito che, in valore assoluto sfiora 2.200 miliardi e, in termini relativi, la cosa più importante, supera il 130% del Pil. Ma qui entra in gioco la crescita economica che, se robusta, riduce nel tempo l’incidenza del debito sul Pil.

Non a caso, lo stesso ministro Padoan, pur soddisfatto del risultato dell’operazione Poste Italiane e di veder affluire nel Fondo soldi da usare per tagliare il debito, oggi ha ricordato come “la strategia più importante” per la riduzione sua riduzione “sia la crescita economica”.