Sicilia, innovazione digitale per il rilancio dell’economia

Confindustria digitale:più startup innovative ma ritardi strutture

SET 10, 2015 -

Roma, 10 set. (askanews) – “La trasformazione digitale delle Pmi è strategica per espandere il potenziale di crescita dell’economia italiana ed è un passaggio alla portata della Sicilia”. Nell’isola accanto a segnali di ritardo nelal diffusione della rete e del digitale esistono elementi di nuova economia che danno segnali di vitalità e crescita.

Lo ha rimarcato oggi a Catania Carlo Purassanta consigliere di Confindustria Digitale e presidente dello Steering Commitee “Piattaforme di filiera per le Pmi”, illustrando, in qualità di responsabile del progetto, il significato di #TERRITORIDIGITALI.

“Siamo partiti da questa consapevolezza – ha detto Purassanta – quando abbiamo deciso di costruire “Territori Digitali”, un progetto nato per raggiungere le aziende in tutta Italia e per diffondere cultura dell’innovazione attraverso scenari concreti di utilizzo del digitale”. Il roadshow nazionale, avviato nel marzo scorso a Trieste, passato per Reggio Calabria, Napoli, Firenze, Pescara si è fermato a Catania come sesta tappa.

L’iniziativa itinerante promossa da Confindustria Digitale, la federazione delle imprese dell’Ict, è la prima del genere in Italia. Per l’appuntamento di Catania, #Territoridigitali ha potuto contare sulla collaborazione del Comune di Catania, di Confindustria Catania e dei Giovani imprenditori di Confindustria Catania.

Le Pmi, pur avendo un ruolo fondamentale nel nostro sistema economico sia in termini produttivi che occupazionali – rappresentano il 99% delle aziende italiane dando lavoro all’80% degli occupati – manifestano ancora una bassa vocazione all’innovazione, che costituisce un importante fattore di ritardo e freno per l’economia italiana. I dati sulla diffusione delle tecnologie digitali in Sicilia – si legge in un comunicato di Confindustria Digitale – confermano questa realtà: Grado di utilizzo di Internet nelle imprese nel 2014: 28,9% (media nazionale 39,3%); famiglie con collegamento a Internet nel 2014: 55,7% (media nazionale 64%). Nella classifica fra regioni la Sicilia è terzultima, poco sopra Calabria e Basilicata.

Esistono, tuttavia, – sottolinea Confindustria Digitale – elementi di nuova economia che evidenziano segnali di crescita. Le start up innovative sono ormai un fenomeno importante e vivace per la Sicilia: ad aprile 2015 erano 171 con una crescita del 53% rispetto all’anno precedente (media nazionale 39%), dato che colloca l’isola al secondo posto fra le regioni del Sud, dopo la Campania (235). In totale nel Mezzogiorno risultavano attive 895 start up innovative che rappresentano il 22% del totale nazionale (pari a 4.049). Altro dato positivo riguarda l’adesione delle aziende siciliane alle reti d’impresa, il cui numero è passato da 49 registrato nel 2013 a 110 nel 2014, fattore importante per lo sviluppo di modalità di lavoro collaborative e integrate alla base dei processi di digitalizzazione del territorio.

“Alla Sicilia non mancano talenti e risorse per fare dell’economia digitale una grande possibilità di rilancio – ha commentato il presidente di Confindustria Digitale Elio Catania a chiusura della mattinata – Si tratta di le aiutare le Pmi a innovare e diventare competitive costruendo loro intorno un ecosistema che metta in rete start up innovative , centri di ricerca, università, istituzioni locali e imprese Ict. Da qui possono nascere nuovi modelli di business, fenomeni ri-localizzazione e qualificazione di attività produttive tipiche del territorio. Secondo le nostre stime le risorse pubbliche derivanti dai Fondi Strutturali per sostenere il digitale si aggirano intorno ai 600 milioni di euro. L’uso mirato, efficiente e trasparente di questi fondi, anche in partnership con investimenti privati, potrebbe, secondo le nostre stime, generare nel periodo da qui al 2020 circa 20mila nuovi occupati, in tutti i settori dell’economia siciliana coinvolti direttamente o indirettamente dalla trasformazione digitale”.

Nella sessione pomeridiana, organizzata in collaborazione con il Digital Champion Antonio Perdichizzi il confronto, aperto anche ad altri soggetti, quali università, start up, amministratori pubblici, ha consentito di approfondire nell’ottica digitale temi legati alle problematiche del territorio attraverso sei gruppi di lavoro che si sono confrontati su: Open innovation, Turismo digitale e beni culturali, Sanità digitale, Smart City, Distretto Sud Est, Food & Sustainability.