Ripartono consumi a luglio, al top da 2010. Sangalli: giù tasse

"La ripresa c'è ma la prudenza è d'obbligo

SET 9, 2015 -

Roma, 9 set. (askanews) – Le famiglie italiane hanno ripreso a spendere. A luglio i consumi, secondo i calcoli di Confcommercio, sono cresciuti dello 0,4% rispetto a giugno e del 2,1% su base annua, toccando il livello più alto degli ultimi cinque anni. Era dal marzo del 2010, infatti, che la spesa degli italiani non faceva registrare un incremento così significativo. Va al suo posto, così, un altro tassello, dopo la revisione al rialzo del Pil certificata dall’Istat, della ripresa economica in corso in Italia. Resta cauto, comunque, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, che chiede a gran voce di abbassare le tasse su famiglie e imprese. Nei primi sei mesi del 2015, infatti, nonostante i segnali di miglioramento del clima economico, ben 35mila negozi hanno chiuso i battenti.

“I segni meno ormai sono archiviati. La ripresa c’è ma la prudenza è d’obbligo. Dopo molti anni di crisi – ha spiegato Sangalli – tornare a crescere è difficile, per questo il governo deve trasformare questa ripresa in una crescita robusta e duratura tagliando le tasse su imprese e famiglie a partire dalla cancellazione delle clausole di salvaguardia”. Nei primi sei mesi dell’anno “già 35mila attività commerciali al dettaglio hanno chiuso. Non c’è più tempo da perdere. Bisogna aggredire la spesa pubblica improduttiva e abbassare le tasse già dal prossimo anno”, ha aggiunto.

Tornando ai dati, dietro l’aumento su base annua dei consumi a luglio, c’è l’andamento positivo sia della domanda relativa ai beni (+2,3%), sia di quella per i servizi (+1,6%). Gli aumenti più significativi si sono riscontrati per i beni e servizi per la mobilità (+8,8%) e per i beni e i servizi per le comunicazioni (+5,1%), con risultati che rafforzano il dato positivo già registrato a giugno.

Più contenuto è stato l’incremento, su base annua, per i beni e i servizi per la casa (+2,1%), in controtendenza con l’andamento stagnante dei mesi precedenti. In moderato miglioramento è risultata anche la spesa per gli alberghi, i pasti e i consumi fuori casa (+2,0%) e per l’abbigliamento e le calzature (+0,8%).

Un dato positivo, ma di lieve entità, ha riguardato la domanda per i beni e i servizi per la cura della persona (+0,3%) e per i beni e i servizi ricreativi (+0,1%). L’unico segmento che evidenzia ancora una diminuzione su base annua è quello relativo alla spesa per gli alimentari, le bevande e i tabacchi (-0,2%).