Fisco, via libera a riassetto delle agenzie e riforma delle sanzioni

Il Consiglio dei ministri approva decreti attuativi della delega fiscale

SET 4, 2015 -

Roma, 4 set. (askanews) – Controlli meno invasivi e un approccio collaborativo con i contribuenti. Sono punti rilevanti della riorganizzazione delle agenzie fiscali e della riforma del sistema sanzionatorio, stabilite con due decreti attuativi della delega fiscale, che hanno avuto il via libera del Consiglio dei ministri.L’obiettivo del primo provvedimento, sottolinea Palazzo Chigi, “è la revisione dell’organizzazione delle agenzie fiscali, a 15 anni dalle loro istituzione, in funzione del potenziamento dell’efficienza dell’azione amministrativa e della razionalizzazione della spesa”. Ã? previsto “il riassetto dei servizi di assistenza, consulenza e controllo per facilitare gli adempimenti tributari, contribuire ad accrescere la competitività delle imprese italiane e favorire l’attrattività degli investimenti in Italia”.Rispetto alla versione del decreto approvato dal Cdm nel primo esame preliminare del 26 giugno “è stata stralciata la norma sui concorsi per il dirigenti in quanto è confluita nel Dl enti locali, già approvato dal Parlamento e in vigore dal 15 agosto”.Nella loro riorganizzazione “le agenzie devono garantire controlli meno invasivi e facilitare un approccio collaborativo tra amministrazione fiscale, imprese e cittadini. La loro attività deve essere ispirata al principio del ‘controllo amministrativo unico’. In questo modo si evitano duplicazioni e sovrapposizioni e si riduce il disagio per l’attività dell’impresa”.L’altro decreto, spiega Palazzo Chigi, “rivede il sistema sanzionatorio penale e amministrativo secondo il principio della proporzionalità rispetto alla gravità dei comportamenti. In sostanza, l’obiettivo è giungere a un sistema che tenga conto dei comportamenti che, seppure illeciti, sono comunque privi di elementi fraudolenti e quindi meno gravi. Sono invece rese più severe le sanzioni penali in caso di comportamenti fraudolenti”.Tra le novità introdotte con il secondo esame preliminare, “c’è la specificazione che il nuovo regime penale si applica subito dall’entrata in vigore del provvedimento, mentre il nuovo regime delle sanzioni amministrative si applica dal primo gennaio 2017”.Accogliendo le osservazioni dei pareri parlamentari “si segnala, per l’omessa dichiarazione, l’introduzione della norma che aumenta la pena per il sostituto d’imposta (si passa da un minimo di un anno a un massimo di tre anni, a un minimo di un anno e messo ad un massimo di quattro anni). Il resto del provvedimento è rimasto sostanzialmente invariato”.Un ulteriore decreto, afferma Palazzo Chigi, riguarda “stima e monitoraggio dell’evasione fiscale e monitoraggio e riordino delle disposizioni in materia di erosione fiscale”. Il provvedimento prevede “il monitoraggio e la revisione delle cosiddette ‘spese fiscali’ e la rilevazione dell’evasione fiscale e contributiva e dei risultati conseguiti nell’azione di contrasto, inserendo le relative attività in modo sistematico nelle procedure di bilancio”.In base alle indicazioni parlamentari “viene specificato che le spese fiscali (tax expenditure) per le quali siano trascorsi cinque anni dall’entrata in vigore, sono oggetto di specifiche proposte di eliminazione, riduzione, modifica o conferma.Confermata per le spese fiscali l’operazione annuale di riordino, da prevedere nei tempi della nota di aggiornamento al Def, attraverso precisi indirizzi programmatici”. L’obiettivo è di “valutare in modo organico e strutturale gli impatti economici delle singole misure, nella prospettiva di una loro rimodulazione. Le maggiori entrate derivanti dalle eliminazione o modifica delle tax expenditure confluiscono nel Fondo per la riduzione della pressione fiscale”.Per il monitoraggio dell’evasione fiscale, aggiunge Palazzo Chigi, “il governo ha il compito di presentare annualmente un rapporto in parlamento. Diversamente alla prima versione del decreto, tale rapporto viene presentato come documento autonomo rispetto alla nota di aggiornamento al Def. Esso recepisce le valutazioni effettuate dall’Istat sull’economia sommersa e contiene una stima dell’evasione attraverso la misurazione del tax gap (la differenza tra le imposte e i contributi effettivamente versati e il gettito che invece si sarebbe dovuto avere in un regime di perfetto)”.Glv/Int7