Dai tulipani al crash di Shanghai, la storia delle grandi bolle

La crisi della borsa cinese entra nella top ten dei crolli

AGO 21, 2015 -

Roma, 21 ago. (askanews) – Se alla Cina mancava un primato ora ha centrato anche quello. Il crollo della borsa di Shanghai entra a pieno titolo nella top ten delle bolle speculative che hanno accompagnato la storia economica negli ultimi cinque secoli. Nella storia delle crisi tra le più famose c’è quella dei tulipani. La prima vera bolla speculativa della storia, tra il 1634 e il 1637. All’apice delle quotazioni dei tulipani (importati dall’Impero Ottomano) con due bulbi si poteva acquistare una casa nel centro di Amsterdam. Poi la crisi che fece sprofondare l’Olanda in una lunga depressione.

All’inizio del ‘700 altre due bolle. Lo scandalo della South Sea, una società di navigazione che aveva diritti esclusivi verso il Sud America. Tra insider trading e corruzione la società provocò una grave crisi. In migliaia erano stati attratti dall’impennata dei bond emessi dalla South Sea tra cui Isaac Newton che perse una fortuna. Anche la Francia negli stessi anni conosce l’esplosione della prima grande crisi finanziaria, denominata Mississippi Bubble. Nel ‘700 ci sono crisi finanziarie e valutarie ma non più bolle speculative che tornano nel 1840 a Londra quando diventa di moda investire in azioni delle società ferroviarie, il settore più effervescente del periodo. Lo scoppio della bolla provoca il fallimento di numerose società.

Non potevano mancare le bolle immobiliari. La prima è negli anni ’20 in Florida dove si dirigono i nuovi ricchi che fanno lievitare il prezzo dei terreni e delle case fino al crollo del 1925. Ma il ventesimo secolo era iniziato con la crisi del 1907 con la bolla del rame che porta al tracollo della Trust Company. A scongiurare il fallimento è il più potente banchiere del mondo, JP Morgan che convoca nella sua biblioteca i banchieri americani e li chiude a chiave per una notte fino a convincerli che devono salvare la Trust. Quella crisi porterà poco dopo alla creazione della Federal Reserve.

La più famosa e devastante crisi resta il crollo di Wall Street nell’ottobre del 1929. La nuova classe media investe in borsa e spesso con soldi a debito fino al crash che inizia nell’ottobre con migliaia di banche che falliscono. Inizia la Grande Depressione da cui gli Stati Uniti usciranno solo dopo 10 anni. Bolla immobiliare e azionaria è la miscela che fa precipitare il Giappone a fine anni ’80. All’apice della speculazione il terreno del Palazzo Imperiale di Tokyo vale come l’intera California. L’indice Nikkei in tre mesi crolla da 40mila a 15mila punti.

Alla fine degli anni ’90 esplode la bolla asiatica. L’epicentro è il mercato azionario di Hong Kong ma rapidamente si propaga in tutta l’Asia Pacifico, dove i paesi avevano attirato ingenti finanziamenti dall’Occidente che in pochi giorni abbandonarono Thailandia, Corea del Sud e Indonesia.

Poco dopo è la volta della new economy, la bolla provocata dalla internetmania. Nel 1999 l’indice Nasdaq stazionava poco sopra i 600 punti e alla fine del 2001 tocca il massimo storico superando i 5mila. Poi il crollo che lo porta a mille punti provocando la recessione in Usa. L’ultima grande bolla prima della borsa cinese, è quella immobiliare e dei mutui subprime che ha origine a Wall Street e che porta al fallimento di Lehman Brothers nel settembre del 2008 provocando una perdita di oltre 2mila miliardi di dollari a livello globale.