Doccia gelata dall’Istat: record di giovani disoccupati. Dal 2005 persi 900 milioni di posti

Renzi: "C'è ancora molto da fare, ma la direzione è quella giusta"

LUG 31, 2015 -

Roma, 31 lug. (askanews) – Dopo qualche timido segnale positivo nei mesi scorsi, i dati dell’Istat sul lavoro relativi al mese di giugno tornano a disegnare un quadro decisamente a tinte fosche, con 22 mila occupati in meno rispetto a maggio (-0,1%) e 40 mila in meno rispetto allo stesso mese del 2014 (-0,2%). Ma la vera emergenza riguarda la disoccupazione giovanile: a giugno i senza lavoro tra gliunder 24 sono arrivati al valore record del 44,2%.I giovani occupati tra 15 e 24 anni a giugno sono soltanto860mila, il livello più basso da quando esistono le seriestoriche dell’Istat nel 2004. Negli ultimi 12 mesi i giovani occupati sono scesi di 80mila unità, il doppio rispetto alla perdita di occupazione complessiva.Il raffronto è ancora più impietoso rispetto alla realtà di 10anni fa quando i giovani occupati tra gli under 24 erano oltre1,7 milioni. Dal 2005 sono andati persi circa 900 mila posti dilavoro per i giovani e nello stesso periodo le fila dell’esercito degli inattivi sono passate da 3,9 a 4,4 milioni.Anche l’Ocse in un recente rapporto ha definito “inquietante” illivello della disoccupazione giovanile in Italia, che si staavvicinando ai livelli di Spagna e Grecia che sfiorano il 50%.Un numero di senza lavoro superiore al 40% – si leggenell’ultimo report dell’Ocse sul lavoro – significa che “leprospettive lavorative di molti giovani usciti da poco dalsistema scolastico siano compromesse in modo permanente”. Inquesto quadro, l’Italia continua a spendere troppo poco per lepolitiche attive del lavoro: solo lo 0,41% del Pil, “parecchiosotto alla media Ocse (0,53%) e a quella di molti Paesidell’Europa continentale”.Anche sulla disoccupazione dei giovani è il Mezzogiorno a pagareil prezzo più salato. La percentuale dei senza lavoro nei primitre mesi dell’anno aveva superato il 60% tra gli under 24, ilmassimo storico. In tutto il Sud i giovani con una occupazionesono solo 126mila, circa un terzo degli occupati dieci anni fa.I dati Istat sull’occupazionedimostrano che “c’è ancora molto da fare”, ma confermano ancheche “la direzione è quella giusta”, ha detto il presidente delconsiglio Matteo Renzi, in conferenza stampa a palazzo Chigi: “Ildato complessivo sull’occupazione continua ad avere aspettipositivi e poi negativi”.“Con il Jobs act – ha precisato – abbiamo un po’ stimolato,abbiamo fatto un grandissimo investimento. Ma l’occupazione èl’ultima cosa che riparte dopo un periodo di crisi. I dati chevediamo sono ancora timidi, ma incoraggianti: la produzione leultime rilevazioni sulla produzione industriale lasciano sperareche sia positivo anche il secondo trimestre, dato che verrà resonoto il 14 agosto; i dati dei consumi sono finalmente di segnopositivo, i consumi sembrano tornare leggermente a crescere”.Uda-Did